Lo spunto è stata la partecipazione al Birra & Sound Festival che si tiene ogni anno a Leverano. La location è stata la sede di Birra Salento. Tre gli incontri a tema durante i quali si è stabilito un rapporto molto solido con il territorio salentino per diffondere i princìpi ispiratori di Apulian Lifestyle, il progetto della Presidenza della Regione Puglia che, con la supervisione del Dr. Felice Ungaro, si propone di diffondere un nuovo stile di vita tra i pugliesi. Tra i relatori, tutti molto apprezzati, ci sono stati anche il Prof. Giuseppe Pirlo,referente dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro per l’Agenda Digitale e le Smart City e la Biologa Nutrizionista Valentina Andrulli.Il primo, nel corso dell’incontro tenutosi il 7 agosto, ha introdotto il problema della tracciabilità della filiera agroalimentare evidenziando l’importanza dell’uso delle moderne tecnologie e sottolineando in particolare l’efficacia della tecnologia Blockchain. La Blockchain, ha spiegato il Prof. Pirlo, è una tecnologia che utilizza algoritmi crittografici per la gestione della sicurezza. Le informazioni immesse dai nodi nella Blockchain sono chiamate transazioni e rappresentano l’unità informativa mentre un processo di validazione sulle transazioni permette di verificarne la correttezza. E’ chiara dunque l’importanza della Blockchain nella filiera agroalimentare dove è necessario garantire la completa tracciabilità, che va dal momento della produzione a quello della trasformazione e della distribuzione, che assicuri qualità e salvaguardia contro le frodi. Va sottolineato inoltre che la possibilità di utilizzare la Blockchain per la certificazione delle filiere agroalimentari, oltre ad offrire nuove garanzie ai clienti finali e alle aziende etiche, da un lato facilita i controlli degli enti preposti con un sensibile risparmio dei costi e dall’altro consente di ottenere prodotti con maggiore garanzia di qualità e quindi di più grande valore economico.Di Nutraceutica e nutrizione funzionale invece, ha parlato l’amore Dott.ssa Andrulli.La parola “Nutraceutica”, nasce dall’unione dei termini “nutrizione” e “farmaceutica”, un neologismo che sottolinea l’importanza del cibo e degli alimenti funzionali come terapia, in quanto, capaci di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche, al fine di garantire uno stato di salute e riducendo il rischio di malattia. Gli alimenti funzionali non sono pillole, ma parti di un normale regime alimentare, come quello della Dieta Mediterranea, con proprietà nutrizionali di base e principi bioattivi, definiti nutraceutici. Le sostanze nutraceutiche sono derivate da piante, animali, microrganismi e, per ottenere un effetto terapeutico, devono essere nella giusta quantità, utilizzabili dal nostro organismo e con provati effetti positivi non solo sulle malattie croniche, ma anche su specifici gruppi di popolazione come, ad esempio, gli sportivi. Esempi di nutraceutici presenti in alimenti caposaldi della Dieta Mediterranea, sono il licopene contenuto nel pomodoro, gli acidi grassi polinsaturi presenti nel pesce, frutta secca e semi oleosi. E, ancora, antiossidanti e vitamine come i polifenoli e la vitamina E presenti nell’olio extra vergine di oliva, gli antociani della buccia dell’uva e i flavonoidi del luppolo contenuti nelle birre artigianali.