Incentivi tra i 15 e i
40mila euro per avviare nuove imprese sociali nelle aree più fragili della
città di Bari. È quanto prevede il bando ‘URBIS’, in pubblicazione sul sito del
Comune di Bari.

 

L’economia sociale oggi
vale circa il 5% del Pil in Italia, occupa un milione di persone ed è il
contesto nel quale spesso fioriscono esperimenti di innovazione sociale e
cooperazione alla scala urbana, che rappresentano validi anticorpi contro la
disoccupazione giovanile e l’esclusione dei contesti periferici. Un’economia
plurale che può riversare sulle città, e in particolare sui quartieri più
fragili, modelli imprenditoriali che coniughino lavoro, reddito e solidarietà,
garantendo nuovi servizi di prossimità a scala territoriale, in risposta ai
bisogni mutevoli e flessibili dei residenti.

Urbis rappresenta lo
strumento di valorizzazione di queste esperienze promosse dal terzo settore e
una valida opportunità per gruppi informali di giovani e meno giovani che
intendano costituirsi in forma cooperativa per realizzare un progetto di
impresa. Le proposte progettuali da candidare al bando dovranno ispirarsi ai
seguenti quattro temi: città, comunità, creatività e prossimità. A titolo
esemplificativo, saranno ammessi i progetti di impresa sociale che operino nel
campo dell’inclusione sociale attiva, dell’educazione e dell’istruzione, della
tutela e promozione del territorio, della radiodiffusione e dell’editoria,
della riqualificazione e riuso di beni inutilizzati a fini sociali.

Grazie al sostegno di
Urbis si potranno creare palestre popolari, ciclofficine, portierati di
quartiere, centri ludici, cinema di quartiere e tutti quei servizi che
incrementino la qualità di vita delle comunità presso le aree bersaglio.

Tutte le attività dovranno
essere non profit e potranno partecipare all’avviso i soggetti del terzo
settore (organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni, enti
morali ed ecclesiastici, associazioni) o gruppi informali che vogliano
costituirsi e attivare una nuova iniziativa sui quartieri bersaglio.

 

“URBIS è la chiusura
del cerchio che rappresenta la nostra idea di sviluppo di una comunità, che
nella nostra visione di città si compone di riqualificazione degli spazi,
creazione di reti che animano e si prendono cura di quegli spazi e promozione
di attività, anche imprenditoriali, che mettano a valore il mondo della
cooperazione e della solidarietà che è un grosso sostegno per chi rischia di
restare indietro – ha dichiarato il sindaco Antonio Decaro -. Il nostro obiettivo è creare una comunità
unita, che cresce insieme, e Urbis è uno strumento che vuole alimentare e
sostenere i presidi sociali sparsi nei quartieri, una parte importante in
questo processo. Questa misura è la riposta dell’Amministrazione al mondo della
cooperazione che in questi anni ha saputo esprimere un significativo fermento e
che ha oggi la possibilità di trasformare la propria idea in un progetto di
impresa. Crediamo che l’impresa sociale abbia la giusta flessibilità e
sensibilità per farlo”.

 

“Urbis nasce dalla
progettazione condivisa con il partenariato economico-sociale e parte
dall’osservazione di ciò che accade nei quartieri della nostra città – ha
commentato l’assessora Paola
Romano -. A Bari in questi anni si è registrato un grande fermento
nel mondo dell’associazionismo e del terzo settore, con la nascita di realtà
sociali innovative quali palestre popolari, cinema di quartiere, spazi di
co-working, empori sociali. Realtà che rispondono ai nuovi e vecchi bisogni dei
cittadini in modo sostenibile e inclusivo spesso coinvolgendo i destinatari
delle misure nei percorsi di progettazione”.

La misura è coerente con
un programma di governo che sin dal principio ha investito molto sul tema della
prossimità, attraverso gli interventi fisici a scala di quartiere (patto con i
municipi, piano periferie), l’infrastrutturazione scolastica ed educativa
(interventi di messa in sicurezza delle scuole, nuovi centri ludici, asili,
biblioteche di quartiere), il riuso dei beni pubblici (patti di
collaborazione), l’animazione culturale (reti civiche urbane), il rilancio del
commercio (MAP, D_Bari).

La scadenza delle domande
è fissata al giorno 10 dicembre per favorire la massima partecipazione: la
valutazione delle proposte progettuali sarà effettuata da una commissione che
privilegerà le proposte maggiormente sostenibili e in grado di esprimere un
radicamento territoriale, nonché rispondere maggiormente ai bisogni dei
cittadini.