Tre
condanne e l’assoluzione dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale della
Basilicata Agatino Lino Mancusi: si è concluso così il processo-stralcio con
rito abbreviato per il crac da 500 milioni di euro della vecchia gestione della
Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, con sedi anche a Foggia e Potenza. Lo ha
deciso il gup del Tribunale di Trani al termine del processo con rito
abbreviato.
    Il giudice ha condannato a due anni di
reclusione l’allora rappresentante sindacale aziendale dell’ente Michele
Perrone; un anno di reclusione ciascuno per l’ex consulente fiscale della Casa
Divina Provvidenza, Antonio Damascelli, e per Luciano Di Vincenzo,
amministratore di Ambrosia Technologies, società che forniva i pasti ai degenti
della struttura. Il gup ha concesso ai tre la sospensione della pena e li ha
condannati al risarcimento dei danni da liquidarsi in sede civile, in favore
della Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, parte civile nel processo. Per
altri 14 imputati, tra cui l’ex senatore Antonio Azzollini, è in corso il
processo.