Ha preso il via questa mattina, presso la Casa della
Partecipazione della Regione Puglia (Fiera del Levante/Bari) la Prima
Conferenza regionale sulla famiglia che, attraverso il processo partecipativo,
porterà, tra marzo e aprile del prossimo anno, alla scrittura del nuovo Piano
regionale sulle politiche familiari.

La presenza di gran parte del mondo politico e associativo, e non solo (312 le
persone che si sono iscritte per questa due giorni di lavoro che si
concluderanno domani pomeriggio) garantirà la pluralità delle voci su uno dei
temi più importanti, quello della famiglia. Alla politica poi il compito di
trovare una sintesi, attraverso i materiale raccolti durante lo svolgimento di
quattro sessioni di lavoro, che andrà poi a comporre il nuovo Piano regionale.

Questa Conferenza – ha detto il Presidente della Regione Puglia Michele
Emiliano concludendo la sessione inaugurale – ha un ruolo molto importante: è
una conferenza di pace tra mondi opposti che hanno opinioni diverse sulla
famiglia. È una Conferenza che sta provando a costruire, per la prima volta
nella storia della Regione e non solo, una visione politica e partecipata della
condizione della famiglia pugliese che unisca ciò che la realtà ci pone davanti
agli occhi, senza distinzioni o divisioni ideologiche. Noi non siamo qui per
giudicare l’evoluzione del rapporto tra ciò che è tradizionale e ciò che non lo
è”.

“È una Conferenza che è stata sollecitata dal basso – ha precisato il
Presidente Emiliano – che sta praticando il metodo della partecipazione. Questo
luogo vuole essere un luogo plurale e comune, dove la riappacificazione sul
concetto che vogliamo affrontare mi sembra a portata di mano. Mi impegno a nome
anche di tutto il consiglio regionale, a fare buon uso, nel meccanismo della
democrazia rappresentativa, di tutti gli indirizzi che raccoglieremo e se non
accoglieremo qualcosa, dovremo dare spiegazioni del perché non l’abbiamo
accolta”.

Ha poi sostenuto Emiliano che “questa Conferenza sta unendo tutto il
Consiglio regionale”.

“Non è una conferenza dove la famiglia di sinistra combatte con la
famiglia di destra – ha precisato il Presidente – questa è una conferenza dove
tutti insieme, finalmente deponendo le armi perché questo non è il terreno
giusto per il conflitto ideologico, tentano di costruire delle politiche
concrete, ma anche degli sguardi ideali che rafforzino l’idea del cerchio di
amore. Alla base della famiglia ci sono i cerchi d’amore che ovviamente non
possono essere previsti tutti nei dettagli dalla Costituzione e dalle leggi,
seguono un loro percorso meraviglioso che noi intendiamo osservare e
sostenere”.

Uno dei temi della Conferenza sul quale si è intrattenuto anche il presidente
Emiliano è quello della denatalità.

“In Puglia nell’ultimo anno – ha detto Emiliano – sono nati pochissimi
bambini, solo 31.000 nell’ultima rilevazione, e questo evidentemente sta
provocando una compromissione delle possibilità di futuro della Regione stessa
perché un numero così basso di nati impedisce alla Regione di funzionare e
immaginare un futuro. Noi abbiamo un compito – ha concluso il Presidente – che
è quello di assicurare la prosecuzione della civiltà umana attraverso
certamente gli investimenti in cultura ed in economia, ma anche aumentando la
natalità”

È intervenuto alla sessione inaugurale anche il Presidente Forum Nazionale
delle Associazioni familiari Gianluigi De Palo che ha ricordato come “sia
inedito, in Italia, il percorso partecipato dal basso che si avvia oggi e che
porterà alla redazione di un piano di politiche per le famiglie”.

“Generalmente succede il contrario – ha detto De Palo – la Puglia sta
facendo da apripista per le altre regioni e sta creando un precedente. E questa
è una cosa estremamente interessante. C’è bisogno di politiche familiari perché
l’Italia è un Paese che sta morendo. Il mio auspicio è che si vada in Italia
oltre le dinamiche ideologiche, si lavori tutti insieme per il bene della
famiglia e soprattutto mettendo al centro i figli perché sono un bene comune di
tutti”.

“Mettiamo al centro la natalità – ha continuato De Palo – in modo tale che
le tante associazioni presenti oggi, anche differenti tra loro, possano
costruire insieme le politiche per la famiglia. Io personalmente credo che una
famiglia debba essere messa nelle condizioni di mettere al mondo un figlio
perché oggi, in Italia, la seconda causa di povertà è la nascita di un figlio
dopo la perdita del lavoro del capofamiglia. Oggi i giovani vanno all’estero
per cercare lavoro e per mettere su famiglia. Quindi non solo esportiamo
cervelli ma anche pancioni. Non ce lo possiamo permettere più perché questo è
un Paese che deve tornare a crescere, deve tornare ad investire sui giovani e
soprattutto su quelli che vogliono realizzare i sogni. Non perdiamo questa
occasione – ha concluso De palo – per fare squadra insieme in favore della
Puglia e per provare a cambiare la storia”.

All’interno della Casa della Partecipazione è stata
allestito spazio attrezzato, con babysitteraggio, per i  bambini da tre a
11 anni.