Ancora qualche mese e finalmente entrerà in vigore la norma
che porterà più sicurezza per i bambini in auto. Il ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti ha predisposto la bozza del decreto che
stabilisce le caratteristiche tecniche dei dispositivi antiabbandono che
diventeranno obbligatori nei prossimi mesi per chi porterà in macchina bambini
fino a 4 anni di età. Il testo potrebbe non essere ancora definitivo ma non
cambierà nelle sue impostazioni di fondo. Il dispositivo potrà essere un
accessorio a parte (per chi il seggiolino ce l’ha già) o integrato in un nuovo
seggiolino (per chi deve ancora acquistarlo). Michele Servalli, fondatore e Ceo
di Remmy (il primo dispositivo anti-abbandono disponibile al mondo già dal
2013) commenta le caratteristiche individuate nella bozza: “Sono molto
soddisfatto perché di fatto le caratteristiche di questa bozza riprendono tutte
le indicazioni da me fornite durante l’audizione in commissione Trasporti,
voluta del ministro Toninelli, ma allo stesso tempo sono perplesso. C’è un
aspetto del documento che non mi convince. Nell’Allegato A punto 2 lettera f
della bozza del decreto attuativo della legge 117 del 1 ottobre 2018 infatti si
specifica che i dispositivi antiabbandono debbono essere dotati di un sistema
di comunicazione automatico per l’invio, per mezzo delle reti di comunicazione
mobile senza fili, di messaggi o chiamate ad almeno 3 diversi numeri di
telefono. Sento però il dovere di fare un po’ di chiarezza su questo aspetto
perché noi di Remmy lo avevamo già analizzato nel 2013 (esiste infatti il
prototipo dello Smart Remmy) ed escluso perché di fatto non aggiunge sicurezza
al nostro dispositivo ma ne aumenta il costo di produzione e costo di gestione
da parte del cliente (che dovrà dotarsi di una sim dedicata e accollarsi i
costi fissi per contratti telefonici). E’ invece punto fondamentale per quei
sistemi che basano il funzionamento esclusivamente su comunicazione Bluetooth.
Si supera così la questione “se non ho il cellulare”, “se dimentico il
cellulare in auto”, ”se ho il cellulare scarico”. In questo modo infatti è
direttamente il dispositivo presente sempre in auto, alimentato
automaticamente, con sim autonoma, a chiamare o scrivere in caso di pericolo
Per onestà intellettuale devo aggiungere che per Remmy non sarà un problema –
prosegue Servalli – nel caso in cui il tutto dovesse essere confermato;
semplicemente anticiperemo la produzione dello Smart Remmy già in programma, in
modo da fornire al Cliente un prodotto in linea con le prescrizioni di legge.
Confido però che la bozza venga rivista e semplicemente venga modificata la
parola “debbono” in “possono” nel punto 2.f delle Caratteristiche
Tecnico-funzionali. Sarà cosi il genitore che potrà scegliere il tipo di
dispositivo da adottare (con o senza invio di messaggi) senza per altro
diminuire il livello di protezione per i propri bimbi. In ultimo – conclude Servalli
– mi sento di dover rassicurare le migliaia di clienti che hanno adottato
Remmy, cosi come le centinaia di Rivenditori Autorizzati, che nel malaugurato
caso in cui non verranno prese in considerazione le nostre obiezioni,
provvederemo ad intervenire con la sostituzione o l’adeguamento dei prodotti in
circolazione. Lo facciamo e lo faremo perché da sei anni crediamo e vogliamo la
sicurezza dei bambini; Remmy è nata proprio per questo, quando nessuno sembrava
interessato a questo tema”