La Procura di Bari ha
dissequestrato l’ulivo infetto da Xylella sequestrato lo scorso 12 gennaio a
Monopoli ma non il terreno circostante. Il provvedimento di sequestro era stato
disposto dal pm Domenico Minardi nell’ambito di una indagine, a carico di
ignoti, in cui si ipotizzano i reati di diffusione di malattia e diffusione di
notizie e tendenziose tali da poter turbare l’ordine pubblico. Serviva ad
eseguire accertamenti tecnici sulla pianta, oggetto – già prima del sequestro –
di provvedimento di eradicazione che ora potrà essere eseguita. Resta,
tuttavia, sotto sequestro per esigenze investigative il terreno che circonda
l’albero perché “occorre comunque tutelare dal rischio di alterazione o
modificazione l’area di sedime e il terreno ove la detta pianta insiste –
spiega la Procura – in quanto i detti luoghi devono essere interessati da esame
da parte dei consulenti tecnici per la ricerca degli insetti vettori”.

Sulla vicenda è intervenuto il
presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, secondo cui «è indispensabile
interrompere qualsiasi forma di contagio degli ulivi nelle aree di contenimento
e cuscinetto e va suonata la sveglia alla Regione Puglia e all’Arif, perché nel
periodo di monitoraggio, dal 5 novembre ad oggi, sono stati ritrovati 338 ulivi
infetti e negli ultimi 15 giorni ne sono stati espiantati solo 13, 9 a Ostuni e
4 a Carovigno». «La Xylella – aggiunge Muraglia – è certamente la peggior fitopatia
che l’Italia potesse conoscere, che ‘camminà ad una velocità impressionante,
considerato che in 5 anni il danno stimato al patrimonio olivetato ha superato
1,2 miliardi di euro».