La giuria del pubblico del Bi&st 2019,
presieduta da Lidia Ravera, ha assegnato i premi per la sezione OPERE PRIME E
SECONDE.

Il Premio
Ettore Scola per il Miglior Regista va a
VALERIO MIELI

Per il film RICORDI?
Per aver saputo evocare, con la forza dei dettagli che rimangono impigliati
nella memoria, la storia sempre uguale e sempre diversa di un amore. Ma anche
l’incedere implacabile del tempo che tutti ci trasforma senza sosta, anche
l’inafferrabilità del presente, così difficile da godere finché non diventa
racconto. Per aver osato riprodurre con uno stile abilmente ansiogeno,
l’intenso disordine che presiede lo svolgersi delle nostre esistenze, la
casualità, gli umori, le piccole grandi furbizie del sedurre, e la tensione
costante tra il desiderio e la paura di essere felici. Per essere riuscito a
mettere in scena una piccola tragedia assolutamente contemporanea: il protrarsi
infinito dell’adolescenza, con quel suo tenero e maturo interrogarsi
ininterrottamente, sull’intensità e la durata della passione amorosa. Come se
la vita non dovesse mai incominciare, come se non si dovesse mai smettere un
ragazzo e una ragazza.

 

Il Premio Mariangela
Melato per la Migliore Attrice Protagonista va a
LINDA CARIDI

Per
l’intensità con cui ha saputo evocare nel film RICORDI? la grazia, la
leggerezza della protagonista femminile alle prese con l’indole malinconica del
protagonista maschile. Per la sapienza con cui ha saputo scivolare verso la
malinconia, come se decidesse di farsene carico allo scopo di liberare lui. Per
la sua bellezza senza artificio, per la forza e per la consapevolezza che i
suoi grandi occhi scuri esprimono così perfettamente. Uno sguardo in cui le
donne si riconosceranno con gioia.

 

Il premio Gabriele Ferzetti per la
Miglior Attore Protagonista va a
ALESSANDRO BORGHI

Per l’abilità
e la modestia con cui ha messo il suo notevole talento di attore al servizio di
un film di denuncia, SULLA MIA PELLE, dando voce, volto ed emozione ad un
giovane uomo che è stato ammazzato di botte e poi ammazzato di nuovo, da nove
anni, per depistaggi e bugie. Per il rigore e la sensibilità con cui ha
contribuito a fare giustizia. Con un grazie.

 

La Giuria del
Concorso PANORAMA INTERNAZIONALE del 10° Bif&st, presieduta dal
critico britannico Derek Malcom e composta da Giuliana De Sio, Grazyna
Torbicka, Alberto Crespi e Salvatore Maira

tenuto conto dell’elevata
qualità del Concorso, e la forte presenza delle donne fortemente voluta dalla
direzione artistica – tre registe in competizione e un considerevole numero di
notevoli personaggi femminili – tiene a segnalare con una Menzione Speciale
il lavoro della regista NADEJDA KOSEVA e dell’attrice MARTINA
APOSTOLOVA, a tutti gli effetti co-autrici del film bulgaro IRINA.
La loro collaborazione dà vita a un personaggio che attraversa il film come una
forza della natura, e che sarà difficile dimenticare.

 

Il
Premio Bif&st International per il
Miglior Attore Protagonista va a

SEU
JORGE

Per il film brasiliano MARIGHELLA di Wagner Moura. Cantante pop
apprezzatissimo in patria, Jorge si trasforma con grande adesione fisica e
psicologica in un personaggio storico, Carlos Marighella, poeta e guerriero che
combatté negli anni ’60 la dittatura militare che insanguinava il suo Paese. Un
ruolo e un film che nel Brasile di oggi si trasformano in un gesto politico
coraggioso e necessario.

Il
Premio Bif&st International per la
Migliore Attrice Protagonista va a

TRINE
DYRHOLM

Per il film danese QUEEN OF HEARTS (DRONNINGEN) di May el-Toukhy,
per la sua interpretazione di una donna, moglie e madre, che va contro i propri
ruoli sociali, travolta da un desiderio al tempo stesso consapevole e
inarrestabile. Già pluripremiata per “La comune” di Thomas Vinterberg e per
“Nico, 1988” di Susanna Nicchiarelli, Trine si conferma una delle più brave e
importanti attrici europee.

Il
Premio Bif&st International per il
Miglior Film va a

SAF

di Ali Vatansever, Turchia. Ispirandosi a modelli illustri, dal
neorealismo italiano al cinema di Ken Loach, questo giovane cineasta racconta
il mondo del lavoro e il neocapitalismo turco, come una perenne guerra tra
poveri e mette in evidenza i drammi umani e sociali sia degli operai turchi,
sia degli immigrati siriani. Un film ambientato in un quartiere della parte
asiatica di Istanbul, ma che diventa un ritratto dell’Europa contemporanea.