Ferrotramviaria Spa ha ricusato l’intero collegio
giudicante del Tribunale di Trani del procedimento penale sul disastro
ferroviario che il 12 luglio 2016, sulla tratta tra Andria e Corato, causò la
morte di 23 persone e il ferimento di altri 51 passeggeri, nel quale la società
è imputata e citata come responsabile civile. La dichiarazione di ricusazione è
stata depositata questa mattina presso la Corte di Appello di Bari e agli
stessi giudici durante l’udienza del processo. Nella ricusazione si evidenzia
che il Tribunale (Giulia Pavese presidente, Paola Angela De Santis e Filomena
Sara De Rosa giudici a latere) avrebbe «indebitamente anticipato il giudizio»
di colpevolezza nei confronti dell’ente. 
Nel provvedimento con il quale alla scorsa udienza i giudici hanno accolto la
richiesta di citazione della Regione Puglia come responsabile civile, secondo
la società, si «dà addirittura per presupposta l’’inaffidabilità della
Ferrotramviaria» con una «irrituale ed illegittima anticipazione del giudizio
in ordine alla responsabilità dell’ente».

Per i difensori di Ferrotramviaria, gli avvocati Michele
Laforgia e Tullio Bertolino, in presenza di una evidente anticipazione del
giudizio di colpevolezza nei confronti dell’Ente la ricusazione proposta dalla
società è un “atto dovuto per garantire la regolarità del processo».
«Ferrotramviaria, che è una società con 530 dipendenti e alcuni milioni di
utenti ogni anno, – dicono – non intende affatto sottrarsi al giudizio, ma ha
diritto come ogni imputato alla presunzione di non colpevolezza e a essere
giudicata in modo imparziale, come prescrive la Costituzione». I difensori
ricordano, inoltre, che Ferrotramviaria «ha già provveduto, prima del processo,
a corrispondere oltre 15 milioni di euro di risarcimento dei danni alle vittime
ed ai familiari prima ancora che sia accertata la sua responsabilità».

Nella dichiarazione di ricusazione si riferisce anche la
circostanza che uno dei tre giudici ha legami di parentela con una delle
vittime e alcune parti civili. Per questa ragione il giudice aveva chiesto di
astenersi ma la presidente Pavese aveva rigettato la richiesta ritenendo che
non avrebbe compromesso la imparzialità del giudizio. Nel processo la società
Ferrotramviaria è imputata insieme con 17 persone fisiche, dipendenti e
dirigenti dell’azienda pugliese di trasporti e del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, accusati, a vario titolo, di disastro
ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di
cautele e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Sono costituiti
parti civili i familiari delle vittime, i Comuni di Andria, Corato e Ruvo di
Puglia, diverse associazioni e la Regione Puglia, citata anche come
responsabile civile insieme con Ferrotramviaria e con il Mit.