Questa mattina l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso,
accompagnato dal soprintendente all’Archeologia, belle arti e paesaggio per la
Città Metropolitana di Bari Luigi La Rocca e dal funzionario archeologo della
stessa Soprintendenza Francesca Radina, ha effettuato un nuovo sopralluogo sul
cantiere per la riqualificazione di piazza Diaz, a Ceglie del Campo, nel cui
sottosuolo è stata ritrovata un’antica cisterna.

Grazie a un’impalcatura allestita ad hoc i partecipanti sono scesi
all’interno della cisterna, il cui pavimento è situato a circa sei/sette metri
rispetto al piano di campagna superiore. L’ambiente, tipico di queste
particolari opere idrauliche, si presenta parzialmente rivestito da un intonaco
stagno. L’unica presenza visibile sulle pareti è un rilievo raffigurante due
angeli, uno nudo e l’altro vestito, che reggono un’iscrizione che riporta la
data di realizzazione dell’opera – 16 aprile 1811 – unitamente ai  nomi di
Giustiniani e Pancotto – susseguitisi alla carica di sindaco negli anni
successivi al restauro della cisterna, datato al 1857/58 -, e di due muratori
impegnati nei lavori.

La circostanza che l’iscrizione utilizzi alcune lettere al contrario (N, D,
P) è riconducibile all’appartenenza sia di Giustiniani sia di Pancotto ad una
confraternita della Carboneria dal nome “La Costanza”.

La volta della struttura, eccezion fatta per l’apertura che ha consentito
di introdursi nella cisterna, si trova in buono stato di conservazione.

Nel giro di una settimana la Soprintendenza formalizzerà al Comune le
prescrizioni alle quali attenersi per procedere con l’intervento di riqualificazione
della piazza.

“Sappiamo che il territorio del IV Municipio, in particolare Ceglie
del  Campo, reca impresse le tracce di un passato antico che si presentano
ogni qualvolta si proceda a scavarne il terreno: dopo le tombe a fossa del
giardino Manzari, che ci portano indietro nel tempo fino al V secolo avanti
Cristo, in questo caso con piazza Diaz, che per secoli si è chiamata Largo
delle Piscine, ci troviamo di fronte a un tempo molto più vicino, ma non per
questo privo di suggestioni.

L’idea di massima, che sarà comunque modulata alla luce delle indicazioni
che ci arriveranno dalla Soprintendenza, è quella di realizzare un calco del
rilievo esistente da riprodurre in superficie accanto ad un totem informativo
che racconti la storia e il significato di questo ritrovamento – commenta Galasso -.
Quanto all’apertura nella volta della cisterna, contiamo di poterla
salvaguardare per consentirne l’accesso in futuro ipotizzando uno svuotamento
del materiale accumulato nel tempo e una valorizzazione del sito a seguito del
recupero degli ambienti sottostanti. Il cantiere, ad ogni modo, potrà
proseguire con  un lieve allungamento dei tempi inizialmente previsti per
accogliere le indicazioni della Soprintendenza e prevedere le necessarie variazioni
di progetto”.