L’ottava edizione del Premio “Antonio Maglio” 2019 è stata vinta dal giornalista
genovese, residente a Milano, Marco Brando, con un’inchiesta sull’Europa
“Meno male che siamo uniti. Dieci buone ragioni per non correre liberi e
selvaggi”, pubblicata sul mensile “Millennium” nel dicembre 2018. Seconde
classificate la giornalista e fotografa freelance galatinese Ilaria Romano,
con il reportage sugli immigrati “Dentro e fuori dai ghetti, la vita dei
braccianti della Capitanata” pubblicato sulla testata on line “Open Migration”
il 30 ottobre 2018, e la giornalista savese Lucia J. Iaia, con l’inchiesta
sull’invaso incompiuto del Salento “Il Pappadai dello scandalo. Già spesi 250
milioni di euro per un’opera inutilizzabile” pubblicata sul “Nuovo Quotidiano
di Puglia” il 17 giugno 2019. Assegnati anche il premio alla carriera e i
riconoscimenti speciali.

 

Il Premio alla Carriera sarà assegnato alla giornalista gallipolina Angela
Buttiglione, uno dei volti storici dell’informazione Rai dal 1969 al 2009. Ha
condotto il Tg1, per poi ricoprire diverse cariche all’interno della televisione
pubblica dal 1994 al 2009. Laureata in Letteratura italiana a Torino è stata
assunta in Rai con un concorso entrando nella redazione del Telegiornale,
seconda donna in Italia, dopo Bianca Maria Piccinino. Ha condotto il Tg1 per
venticinque anni, fino al 1994. In quell’anno, ha lasciato la redazione
giornalistica per occuparsi dei programmi Rai per l’estero e ha presentato la
rubrica “A grandi cifre”, trasmissione in sette puntate dedicata al mondo
dell’economia andata in onda su Rai1. Negli anni Ottanta e Novanta ha
anche condotto programmi trasmessi da Radio Rai. Nel 1996 le è stata affidata
la direzione di Rai Parlamento e nel 2002 è stata chiamata alla direzione del
Tgr. È stata Direttore generale di Rai Corporation.

 

Riconoscimenti speciali al “Nuovo Quotidiano di Puglia”, giornale leader e
voce attenta ad alimentare  sostenere le aspettative socio-economiche e
culturali del Grande Salento, che lo scorso 6 giugno ha tagliato il traguardo
dei primi 40 anni di vita e all’emittente “Telerama” per i suoi 30 anni di
attività al servizio dell’informazione locale e della crescita dei territori
salentini.

 

Per la sezione “Comunicare il Salento”, Targhe speciali anche a due
Eccellenze che con la loro attività e i loro successi promuovono la conoscenza
della nostra Terra a livello nazionale e internazionale: si tratta dell’U.S.
Lecce Calcio, che quest’anno ha conquistato la serie A e rappresenta ora
assieme al Napoli tutto il Mezzogiorno d’Italia nel massimo campionato
italiano, e del regista, sceneggiatore e attore Edoardo Winspeare, che con
i suoi film ha saputo rievocare in modo duro, ma anche carico di nostalgia, un
mondo legato alle tradizioni e ai modi d’essere delle genti salentine con una
lettura dei fatti che va oltre un localismo di maniera per diventare metafora
del Paese nel suo insieme. Importante anche l’impegno di Winspeare sul fronte
ambientalista, in particolare con le battaglie contro la cementificazione e
l’abusivismo edilizio.

 

La grande emergenza del Salento – Come negli anni scorsi, alla
cerimonia conclusiva parteciperanno anche “Coldiretti Lecce”, con il
presidente Gianni Cantele e il direttore Francesco Manzari, e il
“Consorzio Olio Dop di Terra d’Otranto”, con il presidente Giovanni
Melcarne: al centro dei loro interventi la devastante e irrisolta emergenza
Xylella che sta distruggendo l’inestimabile patrimonio economico ed ambientale
rappresentato dagli ulivi e le ricadute negative sul territorio salentino.

 

Alla manifestazione è prevista la partecipazione del presidente della Provincia
di Lecce, Stefano Minerva, e dei sindaci del comprensorio gallipolino.

 

Marco Brando, 61 anni, genovese,
giornalista, scrittore e blogger italiano. Nel 1982 Brando
ha iniziato a scrivere per il quotidiano “l’Unità” come
corrispondente da Pavia. In seguito – e fino al 1998 – ha lavorato nelle
redazioni di Roma e di Milano de “Il Giornale”, prima come
redattore e poi come inviato, dedicandosi in prevalenza alla cronaca
giudiziaria e soprattutto all’inchiesta “Mani pulite”. Dopo un’esperienza
come autore del programma “Film Dossier – Linea d’Ombra” a Mediaset, e
dopo un anno e mezzo a “TV Sorrisi e Canzoni”, nel novembre del 2000 ha
cominciato a lavorare a Bari nella redazione pugliese
del “Corriere del Mezzogiorno”. Dall’aprile 2007 all’aprile 2012 è stato,
a Milano, caporedattore centrale del quotidiano free press “City”, del
gruppo RCS. Dal maggio 2012 al luglio 2018 è stato caposervizio per
l’attualità, sempre a Milano, del “Settimanale Nuovo”, di Cairo Editore. Ora si
dedica alla libera professione concentrandosi in particolare su politica,
società e costume. Da luglio 2018 è uno dei collaboratori del sito di news e
commenti “Strisciarossa”. Da agosto 2018 gestisce un blog su “Il
Fatto Quotidiano” online. Da settembre 2018 collabora con “Millennium”, mensile
cartaceo de “Il Fatto Quotidiano”. Da dicembre 2018 è uno degli autori
delle riviste online Tessere e SenzaFiltro . Nel 2019 è
stato consulente editoriale del magazine “VOI” (Portobello Editore). Ha
collaborato con Epoca, l’Europeo, La Domenica del Corriere, L’ Espresso, Rai,
Reuters, Sette, Radio Popolare, Radio della Svizzera Italiana, Italia
Radio, Liberal, Farefuturoweb, Traveller, AD, Italia Oggi, Markos.it, Caffeina
Magazine, Bari Economica. Ha diretto dal 2006 al 2011 la collana “altreStorie”
della casa editrice barese Palomar. Palomar ha pubblicato due suoi
libri: “Sud Est. Vagabondaggi estivi di un settentrionale
in Puglia” (2006), con prefazione del sociologo Franco Cassano,
giunto alla seconda edizione; “Lo strano caso di Federico II di
Svevia. Un mito medievale nella cultura di massa” (2008), con prefazione e
postfazione di due storici medievisti: Raffaele Licinio e Franco Cardini.
La casa editrice Tessere (Firenze) nel 2019 ha pubblicato il suo
libro “L’imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di
Federico II di Svevia”, con prefazione e postfazione dei
medievisti Giuseppe Sergi e Tommaso di Carpegna Falconieri.

 

Ilaria Romano, di Galatina (Lecce), giornalista professionista, fotografa e
documentarista free lance, si occupa prevalentemente di aree di conflitto,
migrazioni e diritti umani. Collabora con la Radio Televisione della Svizzera
Italiana Rsi nella sezione News. Per il programma settimanale Segni dei Tempi,
in onda su La1-Rsi, ha realizzato due documentari dall’Iraq e Kurdistan
iracheno e dai ghetti del sud Italia nelle zone di raccolta del pomodoro.
Collabora inoltre con ResetDoc, Il Reportage, Open Migration, Italia Caritas,
Marie Claire e 50&più Magazine. Ha scritto, fotografato e filmato, tra
gli altri, per Gente, Oggi, Repubblica Tv, Terrasanta.net, Il Giornale, Vanity Fair, Gli
Stati Generali, Popoli, da Iraq, Turchia, Libano, Armenia e Nagorno Karabakh,
Afghanistan, Ucraina, Kosovo, Albania, Tunisia e Marocco. Ha collaborato alla
realizzazione della miniserie di inchieste “Il Lecito” andate in onda su La7.
Ha lavorato come giornalista e conduttrice radiofonica per Radio Popolare
Network a Milano e Roma. Mostre: a Roma con “Amal for Education”, per
raccontare il progetto educativo per i bambini siriani rifugiati al confine turco,
e, nel marzo 2015, per la Giornata mondiale del rifugiato, Cgil di Piacenza una
esposizione gallery fotografica su rifugiati e sfollati interni di Siria,
Libano e Iraq.

 

Lucia J. Iaia, di Sava
(Taranto), giornalista pubblicista, collaboratrice del Nuovo Quotidiano di
Puglia, ha laurea triennale in Scienze della Comunicazione (Unisalento) e
magistrale in Editoria e Giornalismo (Università Roma Tre) . Al suo attivo
anche un master in Marketing e Comunicazione e un’altra laurea in
Giurisprudenza. La passione per il giornalismo d’inchiesta e un’innata
curiosità professionale l’hanno spinta ad occuparsi di argomenti di
significativo valore civile e sociale, come la gestione non sempre trasparente
delle risorse pubbliche con conseguente spreco di denaro che appartiene alla
comunità.