I Carabinieri
del Comando Provinciale di Bari e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, da diversi
giorni impegnati sul territorio della provincia di Bari con una “task force”
dedicata al contrasto del fenomeno della intermediazione illecita e dello
sfruttamento del lavoro, hanno denunciato due imprenditori agricoli,
proprietari di una azienda a conduzione familiare dedita all’allevamento di
bovini e alla commercializzazione di prodotti agricoli, a seguito di accertate
violazioni della normativa sulla tutela della sicurezza e salute dei lavoratori
e impiego di manodopera al nero, nonché per il reato di sfruttamento del
lavoro.

Nel corso di
diversi servizi effettuati presso l’agro di Gioia del Colle, gli agenti hanno
notato un individuo era già al lavoro dalle prime luci dell’alba, occupandosi
prevalentemente delle operazioni di mungitura e governo degli animali. È emerso
anche che ad “aprire” le attività dell’azienda era sempre lo stesso soggetto il
quale, ogni giorno, in modo estremamente puntuale e scrupoloso, si occupava
della gestione di numerosi capi, senza ausilio di alcuno.

Ritenendo che,
lo stesso fosse assunto in condizioni di sfruttamento, i militari hanno
accertato che l’individuo monitorato era un cittadino di nazionalità indiana,
di 37 anni, munito di regolare permesso di soggiorno, assunto dai proprietari
dell’azienda come pastore e stalliere, senza contratto di lavoro, ed in
condizioni di sfruttamento. Infatti, a fronte di un orario di lavoro
giornaliero calcolato in 9 ore, riceveva uno stipendio di 700 euro senza mai
usufruire del riposo settimanale. La paga era stata tuttavia accettata dal
pastore in quanto ritenuta indispensabile per il sostentamento della sua
numerosa famiglia, alla quale spediva il denaro guadagnato in Italia a prezzo
di enormi sacrifici.

Estremamente
precarie e disagiate risultavano le sue condizioni alloggiative, in quanto
dormiva all’interno di una cantina adibita a camera da letto, utilizzata anche
per cucinare, mediante un fornello alimentato a metano, utilizzando cibi di
dubbia genuinità. Per quanto concerne i servizi igienici, ridotti
all’essenziale e senza doccia, si serviva di altro locale anch’esso di
condizioni igieniche fatiscenti, come certificato dai medici ASL Bari
intervenuti.

All’esito del
controllo sono state accertate nei confronti dei datori di lavoro, violazioni
amministrative ed elevate ammende per un totale di 20mila euro. I due sono
stati deferiti alla locale A.G. per sfruttamento del lavoro. Sono in corso
ulteriori indagini per verificare presso la predetta struttura analoghi casi di
sfruttamento