Non avevano tutti i torti i comitati, le associazioni ed i cittadini che si sono stretti attorno alla protezione di Costa Ripagnola, in territorio di Polignano a Mare. Nei procedimenti che hanno portato all’autorizzazione del progetto di un lussuoso resort turistico lì proposto, ci sono tanti buchi e tante illegittimità da riempire le 17 pagine che compongono la relazione della Dirigente del Dipartimento Mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio della Regione Puglia.

Datata 23 luglio scorso, la relazione si suddivide in diverse tematiche: ambientale, urbanistica, edilizia e paesaggistica, tutte affrontate ed approfondite con scrupolo ed attenzione. 

Fa capolino dunque l’ipotesi della revoca in autotutela del provvedimento regionale di Autorizzazione Unica del marzo 2019 anche perché, dalle notazioni relative alla procedura di verifica di assoggettabilità a Via e alla successiva procedura di Via, si viene a sapere che il progetto è più corposo di quello che si immaginasse. 

Innanzitutto sembra essere venuta meno la “finalità principale del progetto originario, ovvero la realizzazione di un Parco Urbano Pubblico Naturale a beneficio della collettività tutta”. E poi: altro che ristrutturazione di trulletti, probabilmente si stava per compiere una vera e propria lottizzazione edilizia. Ma è sugli aspetti paesaggistici che la relazione degli uffici regionali dà il colpo di grazia a procedimenti e progetto perché: “non risultano affatto perseguiti gli obiettivi strategici, di salvaguardia delle integrità paesaggistiche”. Per maggiori notizie e per restare informati sui fatti, si consiglia la pagina Facebook del Comitato di difesa del territorio: “I Pastori della costa – Parco subito”.