Il fermo pesca obbligatorio nelle marinerie pugliesi, da
Bari a Manfredonia, proseguirà fino all’8 settembre 2018, anziché fino al
27 agosto. È quanto deciso dalla Regione Puglia, d’intesa con le organizzazioni
di categoria, al fine di tutelare l’ecosistema marino, riducendo lo sforzo
pesca e la mortalità delle risorse ittiche.

Lo stop di un mese alle attività delle flotte
pugliesi con il sistema a strascico è partito lo scorso 29 luglio, come da
Decreto Ministeriale n. 173/2019, il cui provvedimento autorizza, altresì, le
regioni, ove ritenuto necessario per la tutela del comparto, a deliberare
ulteriori periodi di arresto temporaneo obbligatorio per le attività con reti,
cosiddette, a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a
divergenti (ad esclusione delle unità abilitate alla pesca oceanica che operano
oltre gli stretti).

 “Abbiamo ritenuto – dichiara il presidente della
Regione Puglia, Michele Emiliano –  che la richiesta delle Associazioni di
categoria della pesca fosse, oltre che fondata dal punto di vista economico e
sociale, anche doverosa da quello ambientale. Pertanto la Giunta regionale è in
procinto di deliberare, nella prossima riunione di lunedì 26 agosto, un
ulteriore periodo di arresto temporaneo obbligatorio per le navi da pesca
iscritte nei Compartimenti marittimi da Manfredonia a Bari. La Puglia, ancora
una volta, si distingue per saper cogliere le deleghe concesse dalla normativa
nazionale e per attuare misure a sostegno della pesca professionale e
dell’economia ambientale a essa connessa, anche nel complesso sistema marittimo
Adriatico”.

La decisione di prorogare il fermo è stato valutato
dagli Uffici regionali, anche su sollecitazione del sistema imprenditoriale
ittico. Sussistono, difatti, specifiche esigenze biologiche nonché la necessità
di ridurre lo sforzo di pesca che incide negativamente sulla condizione dei
principali stock ittici oggetto di prelievo.