Il
presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha condiviso sulla sua
pagina Facebook una lettera ricevuta da un cittadino pugliese, padre di una
bimba affetta da una rara malattia.

“Signor
presidente, con questa lettera vorrei metterla a conoscenza di quello che è
accaduto alla mia famiglia in questi ultimi mesi per evidenziare l’ impegno e
la dedizione di persone che lavorano al buio lontano da luci e glorie e per far
capire a tutti che i bravi medici esistono e dobbiamo aver fiducia nella nostra
sanità – si legge nella lettera -.  Il 17
marzo ha segnato in modo indelebile la mia vita e quella di mia moglie, infatti
questa data segna il giorno della nascita della nostra prima figlia, figlia
attesa desiderata e tanto amata. Purtroppo la nostra gioia durò molto poco,
infatti al mattino dopo nostra figlia ci fu portata via dalla sua culletta e
ricoverata in un altro reparto U.T.I.N dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto,
per problemi che cercavano di spiegarci ma noi non capivamo o forse erano loro
che non riuscivano a farci capire”.
La piccola era affetta da una forma di iperglicemia neonatale. Da quel momento
è cominciata l’odissea della famiglia, che ha dovuto passare decine di giorni
in ospedale. “Dopo oltre 20 giorni di degenza e dopo esserci resi conto che
nulla mutava – prosegue il padre della piccola Rebecca – abbiamo deciso di
rivolgerci altrove per avere risposte e cure che nessuno era stato in grado di
darci”. L’uomo si è rivolto all’ospedale Gaslini di Genova ed è stato
indirizzato verso un’equipe di medici che prestavano i loro servizi presso l’ospedale
pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

“Ho
telefonato al dottor Del Vecchio e ho esposto il problema di mia figlia: per la
prima volta con questo medico Rebecca non era un numero o una percentuale ma
era una bambina da curare nella maniera più opportuna. Mia figlia è stata
subito trasferita e ricoverata al Giovanni XXIII dove è stata accolta nel
reparto di Malattie metaboliche e diabetologiche, dove è stata seguita dalla dottoressa
Elvira Piccinno, dal dottor Maurizio Del Vecchio e dalla dottoressa Marcella
Vendemiale oltre che da tutta l’equipe del reparto, uomini e donne che danno
onore e lustro alla categoria di medici e infermieri tutti”.

“Non c’è stato giorno che ci siamo sentiti abbandonati – prosegue la lettera -:
hanno curato Rebecca con tanto amore ma hanno dato anche a noi la forza di
affrontare il problema con un sorriso, ci hanno insegnato che Rebecca non era
una bimba malata ma una bimba che aveva bisogno di qualche attenzione in più.
Oggi sono qui sono trascorsi due mesi e dodici giorni dalla nascita di Rebecca
e la vedo sorridere nella sua culletta e non posso far altro che ringraziare il
signore di avermi fatto incontrare tutte queste persone che hanno permesso oggi
alla nostra bambina di stare bene. Un grazie non come padre ma come cittadino italiano lo rivolgo all’ospedale Giovanni
XXIII, esempio di eccellenza e di buona sanità pubblica. Grazie a tutti dal
profondo del nostro cuore e il sorriso di mia figlia vi accompagnerà per tutta
la vita”.