In occasione del Congresso di Neurologia SIN-AINAT che si terrà il 2 e 3 Ottobre a Monopoli, presso l’hotel il Vecchio Mulino, alle ore 18:00 del primo giorno si parlerà di storia della medicina in Puglia. La Puglia nel XV e XVI secolo si trova al centro di una fitta rete di rapporti culturali, in particolare con Napoli e Venezia. In questo contesto si collocano i tre medici di cui ci occuperemo.La dott.ssa Fabiola Francone ci condurrà nel mondo quattrocentesco di Antonio De Ferraris, detto il Galateo.  Eminente studioso di Galatone, riuscì a coniugare una cultura umanistica e scientifica con una apprezzata pratica medica. Nel 1480 a seguito dell’invasione di Otranto da parte dei Turchi, De Ferraris cercò rifugio a Lecce annotando gli eventi drammatici che in seguito avrebbero costituito il canovaccio per un’opera composta in latino. La figura di Saladino Ferro è stata scelta dal Dott. Angelo Schiavone non solo perché, agli albori del Rinascimento, svolse la sua attività professionale prevalentemente a Monopoli, città che ospita il congresso, ma soprattutto  in quanto promotore, per primo nella storia della  medicina, di una scientifica collaborazione tra il medico e il farmacista a cui dedica il suo Compendium Aromatariorum.Nella Puglia di Saladino Ferro, nonostante le ricorrenti incursioni di pirati e conquistatori Turchi Ottomani, giungevano attraverso il mare insieme alle mercanzie di lusso come seta, spezie, pietre preziose, anche dipinti, statue e oggetti d’arte nonché artisti e intellettuali di ogni genere.  In questo contesto si colloca il dipinto di Lazzaro Bastiani, visitabile presso il museo diocesano di Monopoli, che svela il volto di Saladino Ferro. Replica del dipinto, ad opera del raffinato artista Guido Barone, sarà esposta nell’aula congressuale. Dal Centum Historiae di Epifanio Ferdinando, medico e filosofo di Mesagne (1569 – 1638) il dott. Elio Distante, suo concittadino, ha selezionato due casi clinici. Il primo, di interesse neurologico, è la storia di una perdita di memoria di cui fu protagonista, nel 1612, un mesagnese di 38 anni. Il secondo è un curioso episodio di tarantismo che coinvolse il vescovo di Polignano a Mare presso l’Abbazia di San Vito.   Epifanio Ferdinando chiamato “il Vecchio” per distinguerlo dal figlio, fu docente di Medicina e Filosofia oltre che Primo Cittadino di Mesagne dove, dai suoi concittadini, era definito “Socrate salentino” per la profonda cultura filosofica e classica.