Circa trenta
proiezioni tra lungometraggi, corti e documentari (molti dei quali
pluripremiati in diversi festival internazionali), ospiti di prestigio
nazionale e internazionale tra artisti e registi, performance di danza e teatro,
mostre d’arte, numerosi spazi dedicati alla musica e i consueti «Dialoghi»,
incontri di approfondimento teorico organizzati dal Dipartimento di Scienze
della Formazione, Psicologia e Comunicazione e dall’Archivio di Genere
dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. L’edizione 2019 del Bari
International Gender Film Festival, promosso e organizzato dalla Cooperativa
AL.I.C.E (Area Arti Espressive), realizzato con il sostegno di Regione Puglia e
Comune di Bari (e il contributo di alcuni sponsor privati, oltre alla
collaborazione di numerosi enti e associazioni) si ripresenta alla città con un
ricchissimo programma di eventi. È la quinta edizione del BIG, la cui storia è
iniziata nel 2015, seguita da numerosi incontri ed eventi artistici, tenutisi
dal 2016 a oggi. Tra i partner privilegiati di quest’anno vi è anche Gay.it, la
più rappresentativa testata giornalistica LGBTQI del nostro Paese, con oltre 1
milione di utenti unici mensili nel network.

Dal 21 al 28
settembre 2019, il festival del cinema e delle arti performative su differenze
di genere, identità ed orientamenti sessuali – la cui direzione generale e
artistica è a cura di Tita Tummillo e Miki Gorizia – si svolgerà in vari spazi
e luoghi della città di Bari, concentrandosi per le proiezioni serali all’AncheCinema
(Corso Italia 112). Il tema che il festival vuole fortemente lanciare
quest’anno è «Big Community», un inno alla grande biodiversità presente in
qualsiasi ecosistema, legato all’uomo e alla natura in tutti i suoi aspetti.
Siamo tutti partecipi di una grande «comunità», in cui il rispetto dei valori e
del vivere civile si accompagna alla libertà di esistere, diventare, amare e
manifestarsi. Raccontando e celebrando la profondità e l’unicità della propria
natura. Il sogno e l’obiettivo culturale che il BIG persegue è che ciascuno
possa farlo in uno spazio sociale accogliente, dove non hanno cittadinanza il
sospetto, il pregiudizio e l’odio.

Per questo
motivo il BIG vuole essere una preziosa chiamata alle arti, affinché siano un
veicolo prezioso e fondamentale della codifica e della riscrittura della
grammatica delle relazioni umane. Al riparo da logiche oscure e di potere, atte
a cancellare le differenze. A tal fine, il programma degli eventi è un richiamo
anche per gli spettatori e per i fruitori a far parte tutti della stessa
«Community».

 

A partire dall’inaugurazione
di sabato 21 settembre, alle 20,30, all’AncheCinema di Bari: prima della
proiezione del film brasiliano «Bixa Travesty» di C. Priscilla e K. Goifman
(documentario presentato con ottimo successo di pubblico alla Berlinale 2018),
la cerimonia di apertura avrà come ospite di prestigio Gianmarco Negri, il
primo sindaco transgender d’Italia del Comune di Tromello (Pavia). Un’occasione
di incontro e accoglienza, al quale prenderà parte anche il Comune di Bari,
insieme alle associazioni partner del BIG e al tavolo LGBTQI
dell’Amministrazione Comunale.

 

Grande
importanza avranno anche le proiezioni del FOCUS AFRICA, realizzate in
collaborazione con il Festival MIX di Milano e il sostegno della Fondazione
Pasquale Battista: domenica 22 settembre alle 22,30, si partirà con il
lungometraggio Rafiki, di Wanuri Kahiu (Kenya, 2018), primo film keniota
presentato al Festival di Cannes (bannato in Kenya), con la regista rifugiata
in Francia. È la storia di due ragazze, Kena e Ziki, e del loro tenero
avvicinamento, sfidando l’ottusità e la violenza di uno fra gli stati africani
che vieta per legge le relazioni omosessuali.

Altri segmenti
fondamentali del Focus Africa saranno il film Inxeba di John Tragore (Belgio,
Kenya, Sudafrica, 2016), presentato giovedì 26, alle 21, da Alessandra Cioce
(operatrice di tutela legale, Etnie Onlus), e Sidney & Friends di Tristan
Atkinsons (Gran Bretagna, 2018), proiettato venerdì 27, alle 18.

 

Il BIG è anche
inserito da anni in un coordinamento di festival internazionali, a
testimonianza dei continui scambi e collaborazioni con le maggiori realtà
festivaliere italiane ed europee: ne saranno un esempio, Greek Guerrilla, una
preziosa raccolta di cortometraggi greci in collaborazione con Outview – Film
Festival di Atene. Giovedì 26, alle 22,30, saranno proiettati e presentati 5
cortometraggi, con i relativi registi ospiti in sala.

Lo stesso
avverrà volgendo lo sguardo al fervido e sempre attivo cinema danese, con Danish
Delight, raccolta di corti danesi in collaborazione con il Festival MIX di
Copenaghen e Ambasciata di Danimarca in Italia: dalle 20 in poi di venerdì 27
settembre, spazio a quattro corti e al film Happy Ending di Hella Joof.

Lunedì 23
settembre, all’AncheCinema, il BIG ospita anche l’arte d’autore con il
vernissage, alle 19, di una personale di Pasquale Rubino, direttore e
responsabile del Gruppo Phoenix (ente gestore di strutture riabilitative
psichiatriche): la mostra, intitolata «Tutto è come appare», è un richiamo al
movimento di Art Brut di matrice francese e sarà visitabile durante tutto il
festival, e oltre (fino al 30 ottobre).

Martedì 24, a
partire dalle 15, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari, spazio
poi ai «Dialoghi» sul BIG. Il ciclo di conferenze, alla sua quarta edizione, è
organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione,
Psicologia e Comunicazione, l’Archivio di Genere e i Corsi di Laurea di Scienze
della Comunicazione e di Scienze dell’Informazione editoriale, pubblica e
sociale, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Il coordinamento è a
cura di Claudia Attimonelli, docente di Semiologia del Cinema e degli
Audiovisivi.

 

Numerosi gli
artisti che animeranno la scena del Bari International Gender Film Festival
2019, a cominciare dalla regista Adele Tulli, che lunedì 23 settembre, alle 20,
incontrerà il pubblico prima della proiezione di «Normal» all’AncheCinema,
opera presentata al Festival di Berlino quest’anno. Nel suo documentario, la
giovane regista, figlia di Serena Dandini, racconta con uno sguardo privo di
giudizio, come l’appartenenza di genere definisca il nostro essere, affrontando
temi come la sessualità, la famiglia e l’istituto matrimoniale.

 

Tra i performer
di rilievo, martedì 24 sarà il Fortino Sant’Antonio di Bari la location
privilegiata per ospitare due spettacoli di assoluto interesse: il primo, alle
19,30, sulla Terrazza di Via Venezia, vedrà protagonista Siro Guglielmi con la
coreografia «1», l’esplorazione di un corpo nel tentativo di definire
un’identità e creare una dimensione personale nel riflesso condizionato di chi
ci guarda. Un viaggio all’interno di sé che lascia emergere differenti tipi di
corporalità, e che stimola la liberazione di un modo di essere-divenire, uno e
molteplice. La seconda performance della serata si svolgerà alle 21, nel
sotterraneo del Fortino (Lungomare Imperatore Augusto): «Bob» è la coreografia
e danza di Matteo Marchesi, una coproduzione Zebra Cultural Zoo e Festival
Danza Estate. Bob è mostro e creatura, un viaggio sul corpo non gradevole e non
gradito, che vuole farsi racconto di un altrove marginale, di una zona d’ombra
che inghiotte chi è al confine, o oltre, di una norma nella rappresentazione di
sé. È un viaggio alla ricerca di un umano stato di grazia.

 

La giornata
conclusiva di sabato 28 settembre presenterà uno degli appuntamenti clou: alle
21, in Sala Murat, interverrà Chiara Bersani, che si è aggiudicata il premio come
miglior attrice/performer under 35 al Premio Ubu 2018, il riconoscimento più
importante di teatro in Italia. «Gentle Unicorn» è il titolo della performance
che porterà in scena (in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese), uno
spettacolo di grande suggestione, con ideazione, creazione e azione della
stessa Bersani, con le musiche di F. De Isabella. «Io, Chiara Bersani, alta 98
cm – spiega la performer nel presentare la pièce -, mi autoproclamo carne,
muscoli e ossa dell’Unicorno. Non conoscendo il suo cuore proverò a dargli il
mio, il respiro, miei gli occhi. Di lui raccoglierò l’immagine, ne farò un
costume destinato a diventare prima armatura, poi pelle».

 

Lo spettacolo
di Chiara Bersani sarà preceduto, nella mattinata di sabato 28, alle 11,
all’AncheCinema, da un importante convegno organizzato in collaborazione e con
il sostegno di Gruppo Phoenix e Consorzio Promosud. Il titolo è «Amori non
conformi: approfondimento su sessualità e disabilità», un tema scottante legato
al diritto alla sessualità e all’affettività delle persone diversamente abili.
Interverranno la sociologa Mariella Popolla, lo psichiatra Alfredo Sgaramella,
l’artista e performer Chiara Bersani, la psicoterapeuta Daniela De Robertis, il
docente di Diritto di Famiglia Domenico Costantino, la psicologa Mariella
Cirone e la protagonista del documentario «Yes, We Fuck!» Oriol Roqueta del Río.

 

A concludere il
BIG, dopo la performance di Bersani, dalle 23 in poi di sabato 28, in Sala
Murat, si svolgerà la performance in residence del danzatore e coreografo Daniele
Ninarello, dal titolo «Testing Club Unisono»: si ispira alle dinamiche queer
fondandosi sulla volontà di abbattere l’idea di confine e promuovendo una
continua condivisione. Club Unisono è un luogo inclusivo, dove non esistono etichette
e definizioni di genere e dove tutti sono invitati a spogliarsi dei pregiudizi,
riportando il corpo a riflettere sul ballo come elemento di condivisione,
scambio e contagio, elementi di una identità liquida in continua
trasformazione. Club Unisono è luogo per scambisti del movimento, una sorta di
rituale collettivo regolato da una continua vicinanza e alleanza tra i corpi.