Continua
in Fiera l’offerta culturale e valoriale del Meeting del Volontariato, quest’anno
dedicato ai giovani. Una piacevole sorpresa anche per il ministro Francesco Boccia
che questa mattina ha visitato il Padiglione della solidarietà e ha parlato
alle centinaia di studenti presenti. A loro ha rivolto un appello accorato:
“Aiutateci a migliorare questa società che ha bisogno di voi e fatelo tenendovi
per mano”. Il ministro ha continuato: “Dobbiamo vivere mettendo insieme le
conoscenze e la solidarietà per costruire le fondamenta di una società nuova”.
Boccia, poi, ha visitato gli stand delle associazioni che hanno testimoniato il
valore e la concretezza del loro impegno quotidiano per la costruzione di
comunità coese.

 

Interessanti
e ricchi di spunti di riflessione sui temi dell’educazione, del lavoro, della giustizia
gli ultimi incontri organizzati dal Csv San Nicola e dagli altri attori sociali
che hanno voluto offrire la loro testimonianza ai giovani delle scuole
secondarie di secondo grado presenti.

 

Il
primo incontro “Giovani e educazione” ha provocato gli studenti e i docenti a
riflettere sul significato dell’azione educativa. “Educare è trovare qualcuno
ce ti introduce alla realtà e te ne facilita il rapporto” ha spiegato Carlo Di
Michele, presidente nazionale DIESSE – Didattica e Innovazione Scolastica. “I
ragazzi di oggi sono definiti la generazione degli sdraiati che sanno viaggiare
solo su internet. Ma non è così: ogni ragazzo è una risorsa, porta con sé una
ricchezza, aspettative, domande e anche disagio” ha aggiunto il presidente.

“È
questa bellezza, questo desiderio di un mondo giusto che deve “tirar fuori”
l’educatore” ha rimarcato Franco Lorusso, dirigente scolastico. “Diciamo che
oggi la società è in stallo. L’unico stallo a cui dobbiamo mirare è quello
nella bellezza” ha concluso Lorusso.

 

Illuminante
la riflessione di Giuseppe Centomani, direttore del Centro per la Giustizia
minorile di Puglia e Basilicata: “Quella dei giovani di oggi è la generazione
delle povertà complesse. L’attività predatori dei ragazzi è causata
dall’interazione di tante povertà: educativa, relazionale, valoriale e così
via. Ciò li induce ad una condizione di fragilità che li porta ad un altro atto
di devianza, al reato, di cui non ne comprendono neanche il valore”. Ma c’è
sempre una speranza, ha aggiunto Centomani: “I ragazzi sono sempre delle
risorse, in loro c’è la disponibilità ad essere “agganciati” da qualcuno che sa
parlare con il lessico giusto, da una persona significativa”.

 

“Giovani
e lavoro” è stato l’incontro con Davide Sirago, Ceo e co-founder di Carepy srl,
e Irene Milone, presidente del consorzio Nuvola di Francavilla Fontana.
“Bisogna pensare ai giovani come una risorsa che portano innovazione e nuove
forma di lavoro” hanno affermato i relatori che hanno raccontato le loro
testimonianze. “Le politiche nazionali aziendali devono essere orientate non a
reperire manodopera a basso costo, ma alla formazione dei giovani per generare
competenze che possano rendere le aziende più competitive”.

 

Anche
la Fondazione Casillo ha offerto una testimonianza d’eccezione presentando il
progetto “Entra in campo, c’è rete!”, un progetto che ambisce a generare
Coltivattori e ricchezza per il territorio.