Palloncini pieni di vernice
rossa, a simboleggiare il sangue versato dal popolo curdo per mano della
Turchia, sono stati lanciati contro la sede del Consolato onorario di Turchia a
Bari, dove un gruppo di manifestanti della Rete Kurdistan Puglia ha organizzato
un presidio di protesta realizzando un fantoccio di cartone del presidente
turco Erdogan con le corna e le mani insanguinate.
    Alcune centinaia di persone, associazioni,
partiti e sindacati, sono sfilate questa mattina nelle vie del centro di Bari,
fino al sit-in dinanzi alla sede del Consolato turco, con striscioni che
chiedono lo ‘Stop ai bombardamenti in Rojava’, ‘Libertà per Ocalan’ e ‘Pace in
Kurdistan’. La manifestazione è partita da piazza Libertà, a Bari, dove gli
organizzatori hanno consegnato due lettere indirizzate al Comune e alla
Prefettura per chiedere “la cittadinanza per il rivoluzionario curdo
Abdullah Ocalan e l’immediata cessazione di ogni rapporto” economico e
politico con la Turchia. “Perché – aggiungono – è uno Stato fascista che
sta massacrando intere popolazioni a furia di bombardamenti”. “Un
aiuto allo Stato turco è un aiuto all’Isis – affermano – Negli ultimi tre anni
centinaia di milioni di euro di armi sono state vendute dall’Italia alla
Turchia, gli stessi aerei che in questo momento stanno bombardando le montagne
del Kurdistan iracheno e del Rojava. Non ci possiamo macchiare le mani del
sangue di quelle popolazioni”.