I carabinieri forestali hanno sottoposto a sequestro
preventivo il depuratore di Francavilla Fontana (Brindisi) che – secondo
l’accusa – a causa di malfunzionamenti ha provocato in più riprese sversamenti
“sospetti” nel Canale Reale, che sfocia nell’area maggiormente sottoposta
a tutela della Riserva marina protetta di Torre Guaceto (Brindisi). Il
sequestro è stato disposto dal gip Maurizio Saso, su richiesta del pm Pierpaolo
Montinaro. Una consulenza tecnica ha infatti rilevato il superamento di limiti
tabellari di cloro attivo libero, fosforo totale, escherichia
coli, cloro attivo, azoto totale, tensioattivi totali.

L’impianto è risultato dotato del prescritto
auto campionatore in ingresso, ma questo non sarebbe stato più funzionante da
tempo imprecisato; inoltre non sarebbero stati realizzati i piazzali per la
raccolta e trattamento delle acque meteoriche. Secondo l’accusa il gestore,
Acquedotto pugliese, non aveva prodotto un piano di monitoraggio dopo la
scadenza dell’autorizzazione della Regione Puglia.

I reati contestati sono l’esercizio dell’impianto con
autorizzazione regionale scaduta (nel giugno 2016), abbandono e deposito
incontrollato di rifiuti (per i reflui tracimati dall’impianto) e il mutamento
dell’habitat della Riserva naturale dello Stato ed area marina protetta di
Torre Guaceto. Sono indagate 7 persone, responsabili di settore, a vario
titolo, dell’Acquedotto pugliese e del consorzio di bonifica dell’Arneo, sotto
la cui competenza territoriale ricade il Canale Reale. Il pubblico ministero ha
concesso una moratoria di 60 giorni per l’esecuzione del sequestro, al fine di
consentire ad Acquedotto pugliese di regolarizzare l’attività del depuratore.