Si è conclusa la visita di Papa Francesco a Bari. Il Pontefice
è arrivato in elicottero questa mattina e, dopo aver stretto la mano al
presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato alla Basilica di San
Nicola. Qui ha incontrato i vescovi riuniti per l’evento “Mediterraneo,
frontiera di pace”. Francesco si è rivolto ai fedeli presenti davanti alla basilica,
ringraziandoli per “aver aiutato i pastori” con le loro preghiere. Poi l’incontro
con il cardinale Bassetti, presidente della CEI, e con i vescovi provenienti da
58 paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. Il Pontefice ha visitato la cripta
della basilica di San Nicola, fermandosi a pregare davanti alla tomba del santo
patrono della città di Bari.

Francesco si è così diretto verso il palco a bordo della
sua Papamobile, salutato da migliaia di fedeli che hanno affollato corso
Vittorio Emanuele. “Se vogliamo essere discepoli di Cristo – ha detto il Papa
durante l’omelia – se vogliamo dirci cristiani, questa è la via. Amati da Dio,
siamo chiamati ad amare; perdonati, a perdonare; toccati dall’amore, a dare
amore senza aspettare che comincino gli altri; salvati gratuitamente, a non
ricercare alcun utile nel bene che facciamo”.

“Mentre siamo riuniti qui a pregare e a riflettere sulla
pace e sulle sorti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo – ha proseguito
Francesco durante l’Angelus – sull’altra sponda di questo mare, in particolare
nel nord-ovest della Siria, si consuma un’immane tragedia. Dai nostri cuori di
pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità
internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto
dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli
interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti
che ne pagano le conseguenze. Preghiamo il Signore affinché muova i cuori e
tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per
riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni
e sui cattivi (cfr Mt 5,45). Invochiamo lo Spirito Santo perché
ognuno di noi, a partire dai gesti di amore quotidiani, contribuisca a
costruire relazioni nuove, ispirate alla comprensione, all’accoglienza, alla
pazienza, ponendo così le condizioni per sperimentare la gioia del Vangelo e
diffonderla in ogni ambiente di vita. La Vergine Maria, la “Stella del mare” alla
quale guardiamo come esempio più alto di fedeltà a Gesù e alla sua parola, ci
aiuti a camminare su questa strada”.

Prima di recitare l’Angelus il Papa ha ringraziato i vescovi
che hanno partecipato all’incontro: “Avete contribuito a far crescere la
cultura dell’incontro e del dialogo in questa regione così importante per la
pace nel mondo”.

 Al termine della santa messa, Papa Francesco è ripartito
in elicottero dal piazzale Cristoforo Colombo.