Da oggi è
più stretta la collaborazione tra Stato e Regioni sulla questione della lotta
all’infezione da nCov 19. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano
ha partecipato questa mattina con i Presidenti delle Regioni italiane al
vertice convocato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla presenza
del commissario Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, per mettere a
punto l’aggiornamento del DPCM e condividere il testo dell’ordinanza
“tipo” che adotteranno tutte le regioni. Successivamente le bozze
sono state riviste in sede tecnica nel corso di un’altra videoconferenza tra le
Regioni e le strutture della Presidenza del Consiglio e del Ministero della
Salute, cui ha nuovamente partecipato il presidente Emiliano.

 

Da pochi
minuti è giunta la notizia che sono risultati tutti negativi al test per
SarsCoV-2 i campioni dei 24 casi sospetti giunti oggi al Laboratorio di
riferimento regionale. I campioni sono arrivati anche dalla Basilicata che ha
chiesto il temporaneo supporto della Regione Puglia.

 

“Restano
confermate tutte le disposizioni impartite ieri in materia di prevenzione
–  ha detto Emiliano nel corso della conferenza stampa convocata per dare
gli ultimi aggiornamenti – quindi si invitano tutti i cittadini provenienti
dalle regioni in cui ci sono focolai (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia
Romagna) a contattare il proprio medico di Medicina generale o il dipartimento
della Asl di riferimento territoriale”.

 

“Tutte
le regioni emetteranno un’ordinanza non appena il Consiglio dei ministri avrà
approvato l’ordinanza tipo, un provvedimento che abbiamo condiviso oggi sia dal
punto di vista politico che tecnico. Rimane il nostro invito rivolto a tutte le
persone che hanno fatto ritorno a casa in massa dalle regioni con focolai a
segnalare ai medici di famiglia o alle strutture di prevenzione delle Asl la
loro presenza. Per prevenire l’insorgenza di focolai bisogna osservare con
attenzione tutte le regole che sono state diffuse dal Governo nazionale e
autorità sanitarie”.

 

“Non
avendo allo stato in Puglia la gestione di singoli casi o focolai ci siamo
concentrati in questi due giorni a predisporre la metodologia nell’ipotesi si
dovesse presentare il caso del paziente numero uno. In questa ipotesi, la
Regione Puglia farà entrare in azione la rete delle unità operative delle
malattie infettive: sono 8, delle quali l’unità delle Malattie infettive del
Policlinico di Bari è hub regionale. La rete consta di 195 posti letto, dei
quali 25 a pressione negativa ed isolamento.

Questa rete
entra in azione assieme alla rete di laboratori di microbiologia e virologia,
che ha 8 nodi, tra i quali il laboratorio del Policlinico di Bari sarà l’hub
per le analisi. A questi si potranno aggiungere altri laboratori presenti sul
territorio.

 

Tutti gli
adempimenti che ci sono stati richiesti sono stati effettuati con puntualità e
senza nessun problema e omissione. Ad oggi sono stati effettuati oltre 100 test
SARS-COV tutti negativi, dei quali solo 10 sono stati segnalati al Ministero
della Salute, e comunque alla fine sono risultati anche questi tutti
negativi”.

 

“È
evidente che il dispositivo di cui vi ho parlato nell’ipotesi in cui vi sia il
caso uno è standard e può essere potenziato al bisogno. Stamattina è stato
ribadito durante la discussione con la presidenza del Consiglio dei Ministri
che si tratta di una forma influenzale con dei profili di novità ma che non
presenta caratteristiche di pericolosità diverse da quelle dell’influenza.
Quindi non ci sono preoccupazioni sulla particolare forma del virus. La
preoccupazione deriva essenzialmente da una circostanza, che ho chiesto al
presidente del Consiglio di chiarire bene a tutti gli italiani: si tratta di un
ceppo che si aggiunge al normale picco influenzale c’è il rischio che per la
velocità di contagio e per il sommarsi di due forme diverse di influenza ci
possa essere un quantitativo di persone che si ammalano che è superiore a
quello già altissimo di persone che si ammalano normalmente. E purtroppo
normalmente gli individui più deboli di altri perdono la vita a causa della
influenza ordinaria. Il coronavirus attuale non sembra avere allo stato una
letalità maggiore rispetto a quella ordinaria. Abbiamo però l’impressione che
se cresce improvvisamente il numero dei malati possa mandare in tilt il sistema
sanitario nazionale. Questo è il pericolo.

Ci stiamo
sforzando di spiegare a tutti gli italiani che il sistema è dispiegato e sta
funzionando,

dobbiamo
chiedere a tutti di utilizzare i dispositivi di protezione individuale con
grande attenzione.

 

La
presidenza del Consiglio dei ministri ha deciso di centralizzare l’acquisizione
di tutti i dispositivi di protezione individuale e in particolare delle
mascherine nelle due formulazione necessarie in capo alla protezione civile
nazionale che le distribuirà regione per regione secondo le esigenza ed
evitando il rischio di accaparramento.

 

“Ringrazio
tutti gli operatori che si stanno prodigando – ha detto presidente Emiliano ha
anche ribadito: “Non chiamate il 118 per richiedere informazioni sul
Coronavirus, il 118 serve a far fronte a tutte le altre emergenze che
continuano ad esistere”.

 

Secondo il
direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro “ad oggi abbiamo bisogno
di circa 300mila occhialini protettivi e maschere ffp2 e ffp3 al mese. Questa
richiesta, con i dati delle aziende sanitarie, la abbiamo trasmesso alla
protezione civile nazionale perché proceda alla fornitura centralizzata. È
chiaro che se si dovesse diffondere l’epidemia, i quantitativi
cambierebbero”.