L’Italia è sempre stata una nazione di migrazioni interne.  Da quando si è formato il Regno d’Italia, la popolazione ha iniziato a spostarsi dal luogo di nascita per andare a cercare fortuna (e lavoro) altrove. Non c’è nulla di male in questo perché contribuisce a creare unità nazionale in un paese che ha una storia divisa e in cui le culture regionali hanno un peso non indifferente.  Il problema nasce nel constatare che si tratta di migrazioni che interessano sempre e solo un unico verso: dal basso verso l’altro, da Sud a Nord.  Da sempre il Sud paga la mancanza di strutture amministrative solide con la perdita di molti dei suoi figli. Molti si spostano per motivi di lavoro, ma molti altri ancora per studio. Sono tantissimi gli studenti che decidono di iscriversi a università del Centro o del Nord, nonostante la vasta offerta presente sul territorio che comprende non solo le università statali e tradizionali, ma anche telematiche come la UniCusano. Dato lo stato delle cose, è normale che le istituzioni cerchino diversi modi per incentivare gli studenti a scommettere sulla loro regione di origine e sul loro futuro in quel posto. È questo il pensiero alla base del premio “Giovani eccellenze pugliesi #studioinpugliaperché”.  Arrivato alla sua terza edizione, la gara è sostenuta dall’Assessorato alla Formazione e Lavoro della Regione Puglia e da ARTI (Agenzia Regionale per la tecnologia e l’innovazione). Il concorso è riservato a chi ha scelto la Puglia come regione nella quale studiare. L’intento è quello di premiare le “giovani eccellenze” locali. Possono, quindi, partecipare diplomati o laureati triennali che abbiano conseguito il titolo con il massimo dei voti e che risultino iscritti a un ateneo della regione per l’anno accademico 2019/2020, non importa se si è matricole o meno.  Tutti gli interessati dovranno raccontare il perché hanno scelto di frequentare l’università in Puglia. Come? Aderendo a una delle tre categorie del premio, ciascuna delle quali richiede la creazione di un elaborato dal titolo #studioinpugliaperché. Le categorie sono: ●     categoria video: bisogna presentare un video o una video intervista (2 minuti al massimo) in cui parlare delle proprie motivazioni con il tono e lisce;●     categoria social: bisogna creare un post social formato da immagine e testo che in maniera estremamente sintetica e chiara racconti il perché della scelta;●     categoria produzione letteraria: scrivere una poesia o un racconto di massimo 20 righe e 1000 battute (spazi inclusi) in cui parlare della decisione di rimanere a “casa” per studiare.  Saranno assegnati ben 260 premi in denaro fino a 2000 euro. Saranno decretati il primo, secondo e terzo posto per ciascuna categoria più premi a candidati meritevoli.  Le migliori opere saranno selezionate mediante una votazione online, alla quale può partecipare chiunque acceda al sito dedicato al premio (www.studioinpugliaperche.it), e da una giuria di esperti formata da rappresentanti della Regione Puglia e ARTI, giornalisti, esperti del settore audiovisivo e di social media). Ciò che andrà valutato sarà l’originalità del contenuto, la creatività e la coerenza dell’elaborato con il contenuto del Premio. Niente di meglio di un po’ di sana competizione per promuovere la propria regione e la formazione locale.