“Sono già attivi i primi posti letto  Covid 19 individuati dalla
Regione Puglia all’interno del Policlinico di Bari, padiglione Asclepios, e
all’Ospedale Miulli di Acquaviva. Stiamo dando tempestiva attuazione al Piano
ospedaliero Coronavirus” lo comunica il presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano.

 

I 5 piani del padiglione Asclepios nel Policlinico di Bari sono tutti
dedicati ai pazienti affetti da coronavirus. Il modello assistenziale scelto si basa sull’intensità di cura. I primi tre
sono di area critica ad alta intensità con una integrazione virtuosa tra posti
ventilati e terapia intensiva respiratoria. Il quarto e quinto piano sono destinati ad ospitare 140 pazienti affetti da
infezione covid19, ma che non hanno necessità di assistenza intensiva.

“Per adeguare il padiglione – spiega il direttore generale del Policlinico,
Giovanni Migliore – è stato fatto un intervento importante in tempi record.
Devo ringraziare i nostri professionisti e tutte le maestranze che si sono
prodigate realizzando in pochi giorni nuovi percorsi con zone filtro, impianti
di gas medicali, trasferendo 11 reparti. Tutti insieme, con grande spirito di
sacrificio, abbiamo  raggiunto questo traguardo che ci consente di
affrontare l’emergenza nel modo più adeguato”.

 

E ad Acquaviva delle Fonti nasce a tempo di record il primo Ospedale Covid:
subito attivi 58 posti letto dedicati, già domani pronti altri 44 e a regime
saranno più di 300: tutti in stanze a pressione negativa e dislocati su 4 piani
in un’area dotata di Terapia Intensiva, Malattie Infettive e Pneumologia L’Ospedale Generale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti diventa
così uno dei pilastri del dispositivo studiato dalla Regione Puglia per la
presa in carico dei pazienti colpiti da Covid-19 nell’Area metropolitana
barese.

Già attivati 14 posti letto di Terapia Intensiva e 44 di Malattie
Infettive, ai quali domani se ne aggiungeranno altri 44, superando a regime i
300 posti letto interamente dedicati al Covid. La Terapia Intensiva, inoltre,
sarà ulteriormente potenziabile sino a un massimo di 72 posti letto non appena
arriveranno i ventilatori meccanici ordinati alla Protezione Civile.

L’Ente Ecclesiastico ha dunque risposto prontamente, “con senso di
responsabilità e abnegazione cristiana”, alla chiamata del presidente
Michele Emiliano e del direttore generale Antonio Sanguedolce dando vita ad una
vera e propria “alleanza” a difesa della salute delle persone. Il
vertice del “Miulli”, rappresentato dal rev. Domenico Laddaga, e la
Direzione Generale ASL Bari negli ultimi giorni hanno lavorato
ininterrottamente per tradurre il piano ospedaliero regionale Covid in una
struttura efficiente, sicura e immediatamente operativa. Riuscendo, in
sostanza, a “spacchettare” il grande ospedale, riconfigurandone
l’organizzazione, i percorsi e destinandone la metà, un settore di quattro piani,
all’assistenza sanitaria dei pazienti Covid. Fondamentale la possibilità di
utilizzare stanze di degenza tutte a pressione negativa, cioè in grado di
consentire un isolamento assoluto dell’ambiente.

Uno sforzo imponente per mettere assieme i tre reparti cardine nella lotta
al Covid, appunto terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive,
all’interno di una struttura completamente dedicata, separata e isolata dal
resto dell’Ospedale, sin dall’arrivo in pronto soccorso e lungo i percorsi per
la presa in carico e gestione del paziente nell’area Covid. Riorganizzazione
logistica e strutturale da un lato, potenziamento della diagnostica dall’altro,
grazie ad una modernissima TAC 256 slices collocata nell’area dedicata ai
pazienti Covid.

Infine, è stato approntato un percorso differenziato per le donne gravide
con sospetto Covid, rendendo così assolutamente sicuri anche i momenti più
delicati della maternità e della nascita.