Le scorte di mascherine, camici e tute monouso per l’Emergenza Covid19 coprono
solamente il consumo di oggi, domani i malati potrebbero non ricevere più le
cure necessarie. Al Policlinico di Bari ogni giorno è una lotta contro il tempo
per riuscire ad approvvigionarsi di dispositivi di protezione individuale. La
difficoltà quotidiana ad assicurare Dpi, che arrivano in quantità contingentate
e non sufficienti, si somma alla criticità derivante da forniture di Dpi
approvati dalla Protezione civile ma senza certificazione standard. È il caso
delle tute monouso prive di certificazione sul rischio biologico.

“Servono forniture
tempestive, regolari e adeguate che consentano ai nostri professionisti di
essere adeguatamente protetti per affrontare in maniera più serena possibile
l’emergenza – dichiara il vicepresidente Fiaso e direttore generale del
Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – ci troviamo a dover combattere contro
il Covid con le armi spuntate. Mancano i Dpi e manca anche il personale.
Dobbiamo fronteggiare l’elevato numero di assenze in corsia, il rifiuto dei
contratti di collaborazione coordinata e continuativa predisposti per
l’emergenza Covid. Ecco perché ritengo necessario un intervento legislativo per
adeguare il decreto legislativo 81/08 alla situazione emergenziale e per
assicurare la possibilità di contrattualizzare gli specializzandi a tempo
determinato”.

Il testo unico sulla
salute e sulla sicurezza sul lavoro, 81/08, pone in capo al datore di lavoro
gli obblighi di valutare di tutti i rischi connessi all’attività lavorativa,
elaborando un documento di valutazione dei rischi ed attuando quanto previsto
agli art.17 e 18. “Nel caso dell’emergenza Covid tali disposizioni possono
contrastare con la gestione dell’emergenza che il governo ha voluto
correttamente centralizzare – spiega Migliore – Al fine di evitare contrasti
che configurerebbero possibili mancanze della parte datoriale, sarebbe
opportuno definire la sospensione di alcune parti del Testo unico,
limitatamente alla gestione del rischio biologico da SARS-CoV2. In particolare
la sospensione dell’obbligo (e delle sanzioni connesse alla sua mancata
osservanza) da parte del datore di lavoro della valutazione del rischio
biologico con adozione, su tutto il territorio nazionale delle valutazioni
fatte dall’OMS e dall’ISS e conseguente integrazione dei Documenti di
valutazione del rischio aziendali con le procedure emergenziali stabilite nei
vari Decreti Legge/DPCM, rimanendo in capo al datore di lavoro l’obbligo di
vigilanza sulla corretta applicazione delle procedure. E la sospensione
dell’obbligo (e delle sanzioni connesse alla sua mancata osservanza) di
valutazione dell’idoneità, da parte del datore di lavoro, limitatamente ai Dpi
forniti dal dipartimento della protezione civile”.

In una sola settimana
il Policlinico di Bari ha messo in piedi un Covid Hospital da 250 posti letto
riorganizzando il padiglione Asclepios. “Abbiamo fatto uno straordinario sforzo
organizzativo, aumentando in pochi giorni i posti letto disponibili per coloro
che hanno necessità di essere assistiti nelle nostre terapie intensive e nei
reparti Covid, – conclude Migliore – ma senza Dpi non possiamo aumentare il
numero degli operatori sanitari ed utilizzare a pieno la struttura. Al di là
della responsabilità penale a cui siamo esposti, nessun direttore generale
potrà mai accettare di convivere con l’idea di aver mandato allo sbaraglio i
professionisti che oggi sono in prima linea e che non dobbiamo solo
ringraziare, ma soprattutto proteggere”.