Airbnb, piattaforma globale di viaggio, sceglie di
allargare il raggio di azione della propria iniziativa Airbnb per medici e infermieri. Inizialmente pensata per
accogliere il personale ospedaliero in cerca di un alloggio temporaneo  in
una nuova città per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, consentirà ora anche
a chi presta servizio nella sua consueta sede di lavoro di trasferirsi
momentaneamente per tutelare i propri cari. Le domande possono essere
presentate da oggi sul sito airbnb.it/medicieifermieri. 

“Da quando abbiamo aperto il programma, abbiamo assistito a una vera e
propria gara di solidarietà da parte degli host”, ha spiegato Giacomo
Trovato, Country Manager Manager di Airbnb Italia. “Moltissimi i
suggerimenti che abbiamo ricevuto da tutta la società civile: nonostante
avessimo previsto un rimborso spese per i partecipanti, molti host ci hanno
chiesto di poter rendere la propria casa disponibile gratuitamente. Alcuni enti
si sono offerti di sostenere in prima persona le spese di alloggio per il
personale medico da reclutare. Ci ha molto toccato infine l’appello di medici e
infermieri in prima linea, alla ricerca di una soluzione abitativa per isolarsi
dalle proprie famiglie. Abbiamo lavorato senza sosta per consentire a tutti di
contribuire secondo le proprie possibilità ed esigenze e siamo felici che il
nuovo portale sia da oggi disponibile”.

L’aggiornamento del programma rientra nel quadro delle iniziative a sostegno
sia delle comunità locali sia della community e segue le dichiarazioni del CEO Brian
Chesky che a inizio settimana ha annunciato due importanti novità. Sono
stati istituiti di due fondi, a livello internazionale, rispettivamente di 250
milioni di dollari per gli host che hanno risentito delle cancellazioni e
di 10 milioni di dollari, per i superhost e gli host di Esperienze che
sono in difficoltà nel pagare l’affitto o il mutuo. 

Le novità del programma

Il nuovo sito è stato sviluppato come parte dell’iniziativa
Airbnb Open Homes, lanciata a livello internazionale proprio sul modello del
progetto pilota italiano, con l’obiettivo di dare ospitalità a 100.000
professionisti impegnati a fronteggiare l’emergenza. Consentirà in particolare
di:

offrire a tutto il personale medico una possibilità di
auto isolamento a tutela della propria famiglia;

dare agli host la possibilità di mettere a disposizione il
proprio alloggio secondo le proprie possibilità sia gratuitamente, sia ad
un prezzo calmierato riservato esclusivamente al personale medico
aderente al programma;

collaborare con enti pubblici e privati per
semplificare la ricerca di alloggio da parte del personale medico in fase di
reclutamento.

Il team di Airbnb continuerà l’attività di verifica delle credenziali dei
richiedenti, permettendo una rapida gestione delle domande. A tutte le
prenotazioni effettuate non saranno applicati i costi del servizio.

I numeri dell’iniziativa italiana

Il programma Airbnb per medici e infermieri è
stato aperto due settimane fa. Da allora sono circa 3.000 le case che
gli host hanno scelto di rendere disponibili al personale ospedaliero. 
Gli host di ogni regione hanno infatti contribuito all’iniziativa, con
un’importante mobilitazione da parte di Toscana (13% degli alloggi totali),
Lazio (10%), Piemonte (10%) e soprattutto Lombardia, dove è concentrata la
maggior parte dell’offerta (23%). Per quanto riguarda invece il personale
sanitario, sono le 700 richieste pervenute.

“Vorrei rivolgere un ringraziamento particolare a OspitaMI, che sta
collaborando con noi nella gestione del programma, e a Property Manager Italia,
che per prima ha sposato l’iniziativa mettendo a disposizione parte degli
alloggi dei propri associati. Sono la sensibilità di partner come questi, e la
generosità di tutti gli host ad aver reso tutto questo possibile” ha
spiegato Trovato. 

Maggiori informazioni su come partecipare al programma e
sulle condizioni sono disponibili sul sito www.airbnb.it /medicieinfermieri.