
La Lega e Forza Italia hanno dichiarato domenica che la loro alleanza a sostegno del Presidente del Consiglio Mario Draghi è stata rotta, segnalando che le maggiori forze politiche si stanno preparando a possibili elezioni lampo dopo che il premier ha annunciato le sue dimissioni la scorsa settimana. In una dichiarazione congiunta dopo un incontro in Sardegna, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno escluso la possibilità che i due partiti di centro-destra rimangano nella coalizione di governo, che comprendeva il Movimento Cinque Stelle. La presa di posizione complica ulteriormente gli sforzi per sostenere il governo di Draghi, dopo che il premier Draghi ha chiarito che non guiderà un nuovo governo che non includa i Cinque Stelle. Draghi ha annunciato la sua intenzione di dimettersi dopo che i Cinque Stelle non hanno sostenuto il governo in un voto di fiducia la scorsa settimana. Il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ancora una volta sabato ha dato la colpa dell’impasse a Draghi, affermando che il primo ministro ha offerto solo “risposte generiche” alle richieste del partito di aumentare la spesa sociale. Senza piani concreti per affrontare questi problemi, “non saremo in grado di assumerci alcuna responsabilità di governo”, ha detto Conte. Il blocco di centro-destra è il gruppo che potrebbe trarre i maggiori benefici se si dovesse votare in autunno. Ne fanno parte la Lega e Forza Italia, oltre al partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, attualmente in testa ai sondaggi e unico partito di rilievo a non sostenere Draghi. Mentre continuano i colloqui per ricucire l’attuale maggioranza, o per formarne una nuova, i gruppi politici italiani si stanno preparando per un potenziale voto, hanno dichiarato diversi funzionari di partito e di governo, che hanno chiesto di non essere nominati per discutere di deliberazioni riservate. Le elezioni potrebbero tenersi il 25 settembre, secondo il leader dei Democratici Enrico Letta, che è tra coloro che stanno cercando di salvare il governo di Draghi. Draghi ha accusato una violazione della fiducia con la sua ampia, ma frammentata coalizione quando si è offerto di dimettersi giovedì, in una decisione che ha convulso i mercati italiani sollevando lo spettro di nuove turbolenze politiche. Sebbene l’ex banchiere centrale sembri finora indifferente ai tentativi di fargli cambiare idea, mercoledì sarà in Parlamento su richiesta del Presidente Sergio Mattarella per parlare ai legislatori. Le dimissioni di Draghi getterebbero l’Italia nello scompiglio, proprio mentre l’Europa è alle prese con una crisi energetica fomentata dall’invasione russa dell’Ucraina. Allo stesso tempo, qualsiasi nuova turbolenza politica arriverebbe in un momento complesso per l’area dell’euro, tra le crescenti preoccupazioni per l’incombente recessione, anche se l’economia italiana è andata meglio delle altre. Le elezioni anticipate ostacolerebbero anche le delibere sul bilancio italiano per il 2023, un processo che di solito domina i lavori parlamentari durante l’autunno. Nel frattempo, vai su casino online Casino777 Una frattura da sanare I Cinque Stelle di Conte sembrano divisi tra coloro che vogliono ricucire lo strappo con Draghi e coloro che vogliono una rottura totale con il governo nel tentativo di risollevare le moribonde sorti elettorali del movimento. Veronica De Romanis, docente alla Luiss di Roma, ritiene che questi sforzi possano ancora dare frutti. “Con la guerra, l’inflazione e la stretta monetaria della Banca Centrale Europea, il partito che lascia il governo imporrebbe un enorme fardello al Paese”, ha detto. “Alla fine Draghi non se ne andrà perché finirebbe per trovarsi dalla parte sbagliata”.