Oggi nel Centro accoglienza e richiedenti asilo C.A.R.A. di
Bari si è celebrata la giornata in “Memoria delle Vittime del
Mediterraneo” nel ricordo del naufragio in cui nel 2013 al largo di
Lampedusa morirono 368 migranti. Il presidente Michele Emiliano ha partecipato
all’evento organizzato da Auxilium che per la prima volta ha aperto le porte
del centro anche ad una rappresentanza di studenti e docenti dell’I.C.
Caporizzi Lucarelli di Acquaviva delle Fonti.

 

“È ovvio che i flussi vanno regolati, ci mancherebbe,
ma vanno regolati secondo umanità e diritto, non annullandoli e costringendo le
persone a non poter esercitare il loro diritto di muoversi per il mondo e
stabilirsi dove ritengono – ha detto il Presidente a margine della sua visita –
Questa è l’epoca in i cui capitali, i soldi, anche quelli della ‘ndrangheta,
viaggiano dappertutto e le persone sono invece bloccate. Questa cosa non
funziona anche perché in Italia abbiamo bisogno di lavoratori che vengono a
svolgere una serie di mestieri che altrimenti nessuno svolgerebbe. Quindi c’è
anche un interesse da parte dell’Italia a ospitare la parte migliore del mondo
che vuole trasferirsi da noi. D’altra parte abbiamo centinaia di migliaia di
pugliesi e di italiani che viaggiano, vanno a lavorare e si stabiliscono in
altri paesi, e nessuno li rifiuta, sarebbe pazzesco. Riportare la verità,
allora, è fondamentale”. 

 

“Bisogna fare quello che abbiamo fatto in altri
momenti difficili della Repubblica: bisogna resistere, resistere, resistere. E
spiegare agli italiani quello che accade, che non c’è nessun pericolo di essere
invasi o di ricevere chissà quali organizzazioni criminali. Noi – ha concluso –
siamo tuttora il paese che ospita e diffonde nel mondo le più potenti
associazioni criminali che esistano, e non per questo gli italiani non possono
spostarsi liberamente e andare a vivere dove gli pare. Perché negli altri paesi
sanno distinguere gli ‘ndranghetisti, quelli che stanno con Cosa nostra, i
camorristi, quelli della Sacra corona unita, dagli altri italiani. E sanno che
la maggioranza degli italiani sono persone perbene. A nessun pazzo passa per la
testa di considerare ogni italiano un criminale potenziale. Quindi dobbiamo
rendere la reciprocità. Non possiamo pensare che tutti quelli che arrivano qua,
sono dei potenziali criminali. Non funziona così”.