“La nascita di un cluster per l’industria culturale e
creativa in Basilicata è un’occasione irripetibile, per creare una partnership
strategica che parta da Matera 2019, per arrivare alla strutturazione di un
polo industriale interregionale, Dialogòi (Distretto Produttivo Pugliese
dell’Industria Culturale, ndr), che ha un piano di sviluppo vocato proprio a
sinergie e reti di imprese, è pronto a fare la sua parte”. Così il presidente
di Dialogòi Sergio Ventricelli, all’indomani dell’elezione del direttivo di
Basilicata Creativa, il cluster che raggruppa le eccellenze lucane appartenenti
al mondo delle imprese e della ricerca, e operanti nei settori della cultura e
della creatività. Oltre cinquanta attori del territorio, tra cui imprese
dell’ICT, del design e dei settori riconducibili alla gestione di siti
culturali e alla promozione territoriale attraverso nuove tecnologie, nonché
l’Università degli Studi della Basilicata, il CNR e altri organismi di ricerca.
E’ uno dei cinque cluster operativi in Basilicata che, assieme agli altri
(Aerospazio, Bioeconomia, Energia e Automotive), nei prossimi anni
rappresenterà un settore chiave per gli investimenti della Regione. “Una
testimonianza forte e coerente a chi non crede alla dimensione economica
dell’industria culturale – continua Ventricelli – , la risposta più credibile
alla inconsistenza della politica che davanti a Matera 2019, occasione di
rilancio sociale straordinario per le due regioni, non ha saputo favorire la
nascita di un grande distretto industriale condiviso, che valorizzasse le
imprese coinvolte in questo mondo: media e multimedia, audiovisivo, cinema,
editoria, design, comunicazione, architettura, beni culturali, arti visive,
luoghi dello spettacolo, centri multiculturali, ICT, conservazione,
valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, valorizzazione del
territorio e ambiente, teatro, musica”. L’obiettivo, dunque, è quello di
aggregare aziende pugliesi e lucane e instaurare un dialogo continuativo con i
ricercatori e gli innovatori dei poli universitari e dei vari centri di ricerca
coinvolti. “Dobbiamo lavorare assieme – conclude Ventricelli – per traguardare
obiettivi impossibili da conquistare da soli, generando processi di crescita e
di internazionalizzazione, e valorizzando i due elementi fondamentali, la
cultura e la creatività. Per far questo bisogna tornare a investire sulle
imprese, unici e autentici elementi di sviluppo credibile, rimettendole al
centro di tutto. Se sapremo collaborare con umiltà e concretezza, senza alcuna
prevaricazione dell’una o dell’altra parte e con un piano industriale condiviso
e coraggioso, potremo avere l’ambizione di generare processi virtuosi assoluti,
che favoriscano progetti concreti, sviluppo e occupazione”.