“Da un primo approfondimento sulla sentenza CEDU
sul caso Ilva, emerge la grave assenza di misure preventive e controlli da
parte della pubblica autorità nel periodo di tempo indagato dalla Corte, che ha
condotto alla violazione dei diritti alla vita ed alla salute dei cittadini di
Taranto”. Così il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano.

“Il Governo – continua
il presidente della Regione – in carica abbia il coraggio di una scelta
politica forte e definitiva: non impugni innanzi alla Grande Chambre della CEDU
la sentenza ed elimini per legge la follia giuridica dell’immunità penale. La
Corte non ha però stabilito un risarcimento per i danni morali di ciascun
cittadino ricorrente. Chiediamo che si quantifichi con legge dello Stato il
risarcimento per il “danno ecologico” a tutta la comunità tarantina,
200mila italiani che hanno visto violati i propri diritti, per un ulteriore
miliardo di euro aggiuntivi rispetto alle misure già previste. Solo così si
segnerebbe un cambio di passo rispetto al passato, ai soprusi subiti dai
cittadini di Taranto, alle tesi negazioniste lette addirittura negli atti
difensivi del Governo.
La Regione Puglia continuerà la sua battaglia politica e culturale per la
decarbonizzazione e profonderà ogni sforzo perché si giunga immediatamente ad
una valutazione del danno sanitario preventiva”.