“L’attività istruttoria è ancora in corso ed è molto
complessa ma prendo l’impegno a considerare con la massima attenzione la
candidatura di Bari per il G20” che l’Italia ospiterà nel 2021”. Così il
premier Giuseppe Conte ha concluso il suo intervento inaugurale alla Fiera del
Levante. Il capo del governo è arrivato a Bari insieme ai ministri Francesco
Boccia (Affari regionali), Teresa Bellanova (Agricoltura) e Giuseppe Provenzano
(Mezzogiorno).

“Lo devo alla comunità pugliese di cui anche io faccio
parte, che è sempre stata molto operosa. E lo devo ai suoi vertici, Michele Emiliano
e Antonio Decaro che hanno sempre dimostrato grande lealtà e correttezza
istituzionale, grande senso di responsabilità”.

“Ci sarà un piano straordinario per il Sud – ha continuato
Conte – che vogliamo rendere strutturale e si svilupperà lungo quattro
direttrici principali: lo sviluppo del capitale fisico, la valorizzazione del
capitale umano, il potenziamento del capitale sociale e la cura del capitale
naturale”.

Il discorso del sindaco di Bari, Antonio Decaro, si è
soffermato in particolare sull’integrazione: “Noi sindaci avevamo proposto al
Governo un metodo per la ripartizione dei migranti in base alla popolazione di
tutti i Comuni italiani. Una proposta di buonsenso – ha dichiarato il
presidente Anci -. Questo è il modello di lavoro dei sindaci. Spogliarsi di
ideologia, di preconcetti, di slogan e andare in giro per le strade. Se noi non
la trasformiamo in integrazione, l’accoglienza si trasforma in accattonaggio,
se ci va bene. In manovalanza a basso costo per la mafia, se ci va male. È qui
che nasce, il più delle volte, il nuovo “razzismo” italiano.  E anche di fronte a questo tema cruciale, noi
politici abbiamo davanti due strade.  La
prima, quella semplice, è scrivere un bel post indignato su quanto è xenofoba
la signora Anna, lavarci la coscienza e continuare ad essere i mandanti occulti
di quel razzismo.  La seconda, la strada
più complicata, è fermarsi ad ascoltare la paura di Anna, capire dove e come
vive. E poi studiare i dossier, imparare le buone pratiche, partecipare alle
riunioni internazionali e provare a cambiarlo lì il futuro del nostro Paese,
non nelle piazze delle campagne elettorali”.

 

Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, si è
soffermato sulla questione ambientale in Puglia: “Lo sviluppo economico e
l’occupazione non possono arrivare a discapito del rispetto dell’ambiente e
della salute umana. Il suo governo nasce con il mantra della decarbonizzazione,
ed io lo ripeterò con voi all’infinito: a Taranto e Brindisi non si può
proseguire come si era cominciato, ci deve essere un cambio radicale. Se la
magistratura sequestra la gru e il pontile dove sono morti in modo identico a
distanza di pochi anni due meravigliosi ragazzi, Francesco Zaccaria e Cosimo
Massaro, e se l’altoforno 2 è stato sequestrato perché ancora oggi è nelle
stesse condizioni per le quali provocò la morte di Alessandro Morricella e
Giacomo Campo, la soluzione non può essere scaricare il carbone dell’Ilva al
porto di Brindisi e portarlo a Taranto con migliaia di camion o aggiustare alla
meno peggio una fabbrica vecchia e pericolosa. Questa sarebbe una pazzia”.