La Giunta regionale rifinanzia ReD, il reddito di
dignità, con 36 milioni di euro ed estende la platea degli attuali beneficiari
agli esclusi del Reddito di cittadinanza. Si tratta della più importante misura
di contrasto alla povertà attivata dalla Regione Puglia.

 

“I pugliesi, a cominciare da coloro che versano in
situazioni di maggiore difficoltà, hanno bisogno di tutto il supporto possibile
in questo momento di emergenza –  dichiara il presidente della Regione
Puglia Michele Emiliano – per questo tra le tante misure che stiamo attivando
in questi giorni c’è anche una delle nostre pietre miliari, il Reddito di
dignità regionale. Una misura che riparte in modo parallelo al Reddito di
cittadinanza e che si aggiunge ad esso, per aiutare il numero più alto possibile
di famiglie ad affrontare i prossimi mesi. Questo rifinanziamento ci consentirà
di far ripartire al più presto i nuovi avvisi. Vi informo anche che stiamo
studiando con i nostri Uffici anche altri provvedimenti, anche grazie al
confronto col partenariato, a supporto della comunità e di chi è in questo
momento maggiormente colpito”.

 

Sulla scorta delle attività condotte negli anni
precedenti, la Regione ha inteso proseguire la realizzazione del Reddito di
Dignità in modo parallelo alla analoga misura nazionale del Reddito di
Cittadinanza.

Il Reddito di Dignità 3.0 è rivolto a due
macrocategorie di potenziali utenti: una destinata alle domande dirette dei
cittadini che sarà riattivata con un Avviso pubblico nelle prossime settimane,
espletati i protocolli con gli Ambiti sociali dei Comuni, e l’altra destinata
alla presa in carico diretta (d’ufficio) da parte degli Ambiti territoriali per
particolari categorie di bisogno e fragilità come già individuate e definite
nella D.G.R. n. 703/2019, ovvero disabili senza supporto familiare, donne
vittime di violenza, genitori separati, senza dimora stabile.

 

In considerazione della ormai piena implementazione
del Reddito di Cittadinanza (RdC), alla luce anche della particolare situazione
di bisogno delle famiglie pugliesi sarà estesa la misura anche a quei cittadini
che pur avendo una soglia ISEE compatibile con quella del RdC (ISEE <
9.360,00 €) non risultassero ammissibili alla misura nazionale per assenza di
ulteriori criteri di accesso e/o dovessero comunque ritenere non utile alla
propria condizione l’accesso alla misura nazionale. Tale implementazione sarà
oggetto di un confronto successivo con il partenariato e con gli Ambiti sociali
al fine di avviare le procedure tecnico-amministrative necessarie.

Dalla sua attivazione nel 2016 hanno beneficiato del
Reddito di dignità pugliese circa 35mila nuclei familiari, 3500 nell’ultima
annualità.