“Provvedimento intempestivo”. Sono queste le parole
utilizzate da Patrizia Del Giudice, presidente della Commissione Regionale Pari
Opportunità, per definire il provvedimento contro l’omotransfobia approvato dalle
commissioni consiliari competenti. La presidente ha spiegato in una nota che erano
stati chiesti “i dati percentuali afferenti alle violenze e alle
discriminazioni a carico delle persone omosessuali” perché “non sarebbe giusto
far passare i pugliesi per omofobi”, e soprattutto perché “appaiono molto più
numerosi i casi di discriminazione e violenze a danno delle donne”. Inoltre,
secondo Del Giudice, l’art.2 del decreto legge “favorisce le persone LGBTI con
percorsi formativi e di inserimento al lavoro”.

Sulla questione si è espressa Titti De Simone, consigliera
del presidente Emiliano per l’attuazione del programma di governo regionale: “Invito
la presidente della commissione pari opportunità ad un confronto pubblico sulla
omotransfobia, che lei dice non esistere in Puglia. Bisogna discutere
apertamente e pubblicamente, perché è troppo facile scrivere comunicati stampa
senza confrontarsi con la realtà delle cose. Ho deciso di non tacere perché
nella mia vita di impegno politico e istituzionale ho incontrato troppe persone
ferite, derise, discriminate, offese, picchiate, bullizzate, perché omosessuali
o transessuali. Abbiamo il dovere di lavorare culturalmente contro i
pregiudizi! Con la vita delle persone non si scherza”.

Anche l’associazione Mixed ha risposto alle dichiarazioni
della presidente della Commissione: “Se la Commissione – si legge in una nota –
che istituzionalmente dovrebbe promuovere la condizione delle persone LGBTI, disconosce
la necessità di un intervento normativo come quello regionale, delegittima se
stessa e la propria funzione. La Commissione dev’essere ben consapevole del
danno che produce promuovendo l’idea dell’esistenza di una gerarchia tra le
diverse condizioni personali che espongono a discriminazioni. Inoltre la
condizione LGBTI può essere trasversale a tutte le altre: così una donna può
essere oggetto di violenza perché lesbica, o uno di quei nostri ragazzi che
espatriano potrebbe sommare alle altre difficoltà le minori chances che gli
derivano dall’essere omosessuale. Proprio ieri a Bari accadeva l’omicidio di
una donna transessuale”.