È stato ridotto da 1.395 a 1.273, rispetto alle iniziali
richieste di ArcelorMittal, il numero massimo giornaliero di lavoratori dello
stabilimento siderurgico di Taranto per i quali dal 30 settembre prossimo sarà
prorogata la Cassa integrazione guadagni ordinaria, a zero ore, per ulteriori
13 settimane. E’ quanto contenuto nel verbale d’accordo – diffuso dai sindacati
– siglato oggi da azienda e dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Ugl (l’Usb invece
non ha firmato) al termine dell’incontro che si è svolto nella direzione dello
stabilimento tarantino.

Questa la ripartizione: 269 impiegati e quadri, 104
intermedi e 900 operai. L’azienda in premessa ha spiegato di essersi
determinata a chiedere la proroga degli ammortizzatori sociali in quanto “il
comparto siderurgico ha registrato un forte rallentamento a partire dal primo
trimestre dell’anno in corso, determinando negli operatori economici scelte di
investimento inferiori ai livelli medi attesi, con conseguente calo degli
ordini dei beni prodotti dall’unità produttiva di Taranto in misura eccedente
le ordinarie oscillazioni congiunturali”.

Ad oggi, inoltre, “il mercato di riferimento – ha aggiunto
l’azienda – non ha ancora beneficiato dei desiderati effetti positivi delle
azioni poste in essere dalla Commissione Europea a sostegno dei produttori
continentali” e “l’insufficienza della domanda ha determinato che le scorte a
magazzino sono allo stato ben oltre i livelli standard di giacenza”.